L'edizione Alto Adige del CORRIERE della SERA ha pubblicato nei giorni scorsi alcuni servizi che potremmo titolare ' nostalgia del nazismo in provincia', anche perchè la notizia non ha superato il confine bolzanino.
La riprendiamo, attraverso la cronaca di uno dei due protagonisti della vicenda, Alessandro Bertoldi, che, oltre ad essere intervenuto con due articoli sul Corriere dell'Alto Adige, è grazie alla sua denuncia che il 'fattaccio' è venuto a galla: un consigliere comunale eletto nella lista di Casa Pound, Andrea Bonazza, si è presentato in consiglio indossando una felpa con un disegno che ricordava una divisione delle SS. Il tutto nell'indifferenza generale, se non ne avesse dato notizia Alessandro Bertoldi, tra l'altro presidente dell'Associazione Italia-Israele dell'Alto Adige.
Una storia utile da conoscere, per capire fino a che punto la memoria del passato rischia di scomparire.
per contattare il quotidiano di Bolzano:
CORRIERE dell'ALTO ADIGE
redazione@corrierealtoadige.it
Direttore: Enrico Franco
telefono: 0471.999111
Andrea Bonazza con la felpa neo nazi Alessandro Bertoldi
Forse si parla poco di Bolzano, si sente parlare poco di questa città di confine attraverso i media nazionali, ma vi assicuro che è spesso teatro di esperimenti politici interessanti ed originali, talvolta preoccupanti. Andrea Bonazza è conosciuto a Bolzano, ma non solo, per essere stato il primo esponente di CasaPound ad essere eletto dai suoi cittadini in un consiglio comunale di una città. Una città tra l'altro di oltre 100mila abitanti e di valenza strategica per la sua storia e la sua posizione geografica, la capitale delle autonomie e delle minoranze etniche. Non è poco e non è grave, intendiamoci in democrazia è giusto venga eletto chi è ritenuto meritevole dai suoi concittadini, ma chissà cosa avranno pensato i bolzanini nel vederlo prendere parola in Aula indossando la felpa con la scritta Charlemagne, ovvero un richiamo alla Waffen-Grenadier-Divison der SS Charlemagne, la divisione delle SS naziste attive in Francia durante la II Guerra Mondiale. Certamente pochissimi dei suoi elettori lo hanno votato per queste simpatie filonaziste. Conosco il mio territorio e conosco anche Bonazza da tempo, vi posso assicurare che è stato votato per il suo attivismo e la sua intraprendenza in ambito sociale, per la sua vicinanza alle istanze dei più deboli, nonché perché ha cavalcato con capacità temi elettoralmente convenienti negli ultimi anni. Si è sincronizzato con la pancia della sua città, gli va reso atto. Il video che lo ritrae in aula mentre indossa quella maglietta è stato portato agli onori della cronaca da un centro sociale "antifascista" e rilanciato dall'Anpi, che hanno giustamente condannato duramente l'atto, ha creato non poche polemiche, ma delle a dir poco deboli reazioni e prese di posizioni dei suoi colleghi consiglieri. Nelle scorse settimane io stesso come Presidente dell'Associazione Italia-Israele Alto Adige ho chiesto che si levasse un coro unanime di condanna e una forte presa di distanze del Consiglio comunale di Bolzano rispetto alla vicenda. Pochissime le reazioni, tanta l'indifferenza e l'assuefazione evidentemente per questo genere di episodi. La nostra società, come ho detto nei miei due interventi ai principali quotidiani locali, il Corriere dell'Alto Adige e l'Alto Adige, ha certamente gli anticorpi rispetto ad nazismo ed antisemitismo, è senza dubbio distante da simpatie filonazi. Tutto questo non basta però, perché se i simboli e la storia hanno ancora un peso ed un significato, specialmente nelle istituzioni, dobbiamo dare importanza anche a questi episodi, a questi gesti e non si può soprassedere. Caro Andrea, cari Consiglieri, tanti dei quali miei amici da anni, non date più questo pessimo spettacolo alla nostra città, al nostro Paese. Fatelo per le vittime di quegli anni, per quanti hanno perso la vita per mano di chi si è messo una divisa con quelle due S sopra, per avere memoria, per tutti noi, per i vostri figli e per il nostro futuro. Noi crediamo in voi convinti che insieme si tornerà a credere in dei simboli comuni ed in delle idee che non possano offendere o violentare la memoria di nessuno, ma soprattutto unirci una volta per tutte nel rispetto. Viva l'Italia!
Alessandro Bertoldi
Presidente Associazione Italia-Israele Alto Adige