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La terza lettera che Netanyahu NON ha scritto a Jean Claude Juncker Commento di Manfred Gerstenfeld (Traduzione di Angelo Pezzana)
Caro Mr.Juncker, Israele non ha subìto attacchi verbali dall’Unione Europea da alcune settimane. Ho pensato che forse dipendeva dal fatto che lei aveva altri problemi da affrontare. Mi sbagliavo. In una intervista con il quotidiano tedesco Die Welt lei ha affermato di essere molto inquieto dal fatto che gli americani si sentono molto preoccupati per la sicurezza europea, come non avveniva in passato. Ha anche detto che gli eserciti inglesi e francesi sono gli unici in Europa ad essere efficienti. Ha poi aggiunto che in Europa vi sono 154 sistemi di armamenti, mentre negli Usa ce ne sono solo 27. Il suo vice presidente, Frans Timmermans, ha pubblicamente dichiarato che la UE potrebbe dissolversi: “ La nostra identità politica è caduta in una trappola. Se la forza che tiene in piedi l’Europa è basata su una identità nazionale, culturale o etnica, allora non sopravviverà. Per la prima volta in 30 anni, credo veramente che il Progetto Europa stia fallendo”. Mi dolgo con lei per il risultato del referendum italiano, che ha respinto le riforme del sistema politico. Non si può escludere che l’Italia debba indire elezioni anticipate, né che il movimento Cinque Stelle, che vuole l’uscita dalla UE, possa vincere le elezioni. In Europa l’Italia è classificata a rischio. Anche l’economia europea non è in buone condizioni. David Lipton, primo Direttore generale del FMI, ha detto di temere “ che rimangano incomplete le sfide dell’Europa in merito alla sua crescita, alle crisi che non finiscono e il bisogno di continui miglioramenti strutturali, compresa l’unione bancaria”. Ci sono stati attacchi in Europa recentemente, dopo la mia ultima lettera. A Berlino, per esempio, alcuni giorni fa, un terrorista tunisino ha lanciato un camion in un mercatino di Natale, causando 12 morti e decine di feriti. Un rifugiato afgano ha violentato e poi ucciso una giovane donna a Friburgo, sempre in Germania; prima era stato condannato in Grecia per omicidio e poi rilasciato dopo un breve periodo di detenzione. Noi seguiamo con interesse la posizione del governo slovacco, che vuole impedire l’ingresso dei musulmani e la costruzione di moschee. Quando un europeo musulmano va in visita in Slovacchia, paese membro UE, non sa dove andare a pregare. Se viene in Israele, deve solo scegliere in quale moschea andare. Facciamo un passo indietro, è un problema di correttezza e rispetto. Quando vuoi dimetterti da un club, non devi esprimerti sul futuro del club medesimo”. Forse potrebbe chiedere a Mr.Weber, dato che la UE interferisce regolarmente negli affari interni israeliani, come mai che il Regno Unito – dopo essere uscito dall’Unione Europea- continui a intervenire come se niente fosse. Se questo è sbagliato, allora nei confronti di Israele avviene un doppio standard, ovvero un atto di anti-semitismo, secondo la definizione stabilita da IHRA ( International Shoah Remembrance Alliance), approvata dalla maggioranza dei paesi europei. Per tornare al suo “branco di polli” non sarà che sono entrati nelle case europee per essere arrostiti ? Forse, da esterni, potremmo aiutarvi a porre rimedio almeno a una parte della vostra terribile situazione.
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