Riprendiamo dal MESSAGGERO di oggi, 18/12/2016, a pag.16, con il titolo "La morte misteriosa del genio dei droni, ipotesi Mossad dietro al delitto".
Mohamed al-Zawari
Mohamed al-Zawari faceva parte del braccio armato di Hamas, questa la sua professione, in quanto ingegnere era anche esperto di droni. Non è dato sapere se la sua eliminazione sia opera del Mossad, nel caso lo fosse, ricordiamo che Hamas è un movimento terrorista - così classificato da UE e ONU- un guerra contro Israele. Non sorprenderebbe quindi un atto difensivo da parte dello Stato ebraico, che organizza con precisione la propria sicurezza.
Sempre che sia stato il Mossad, ovviamente.
Quattro auto, almeno sei uomini con i volti coperti dai mefisto e una finta giornalista che ha fatto da esca. Più le armi, tutte rigorosamente con il silenziatore. Questa l'organizzazione del gruppo che nella tarda serata di giovedì ha ucciso alla periferia di Sfax, cittadina sul mare in Tunisia, l'ingegnere esperto di droni Mohamed al-Zawari, 49 anni. L'uomo, raggiunto da otto colpi, è morto subito. La polizia tunisina si è affrettata a liquidare il delitto come un fatto legato alla «criminalità locale». Ma le modalità dell'agguato, e il calibro della vittima, farebbero pensare ad altro. Al Zawari, attivista islam ista considerato vicino al braccio armato di Ilamas, è stato attirato nella trappola da una donna, che spacciandosi per una reporter ungherese gli aveva chiesto un'intervista sui nuovi modelli di droni utilizzati in Libia. L'INCONTRO I due avrebbero dovuto incontrarsi in un locale del centro di Sfax, ma l'ingegnere ha fatto appena in tempo a salire in macchina. I killer lo attendevano nel parcheggio e, dopo averlo bloccato con quattro auto, hanno aperto il fuoco: venti i colpi sparati da armi dotate di silenziatore. Poi la fuga. Senza lasciare tracce né testimoni. Nessuno, infatti, si è accorto di niente. Secondo il ministero dell'Interno di Tunisi sarebbero già state arrestate cinque persone, ma i media locali parlano invece di sette di cui 3di nazionalità straniera (uno avrebbe un passaporto belga). Il ministero ha precisato inoltre che nelle vetture usate dal commando, prese in affitto, sono state ritrovate due pistole con silenziatore, telefoni cellulari ed altri oggetti legati all'omicidio. Dietro il delitto qualcuno intravede la mano del Mossad. Ovviamente non c'è alcuna conferma da parte di Israele, né tracce di un possibile coinvolgimento del servizio segreto dello Stato ebraico. Ma a quanto pare al Zawari era tenuto sotto controllo per le sue competenze sui droni. Competenze che avrebbe messo a disposizione anche degli Iezbollah libanesi.
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