Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 16/12/2016, a pag. 40, con il titolo "L'Iran è ancora intoccabile, Intesa multata negli Usa", la breve di Filippo Santelli.
L'ultima riga è perlomeno ambigua "Di fatto, l’Iran rimane ancora intoccabile". Diremmo il contrario, vista la multa appioppata alla banca italiana. A meno che sia un wishful thinking del giornalista...
Filippo Santelli
Dopo Bnp e Deutsche Bank, ora tocca a Intesa Sanpaolo pagare agli Stati Uniti il conto dei rapporti mantenuti durante l’embargo con l’intoccabile Iran. La banca italiana ha patteggiato una multa da 235 milioni di dollari per chiudere la procedura per riciclaggio aperta nel 2007 dall’autorità bancaria di New York. L’accusa: aver garantito tra 2002 e 2006 circa 2.700 transizioni in dollari per conto di operatori iraniani, valore totale 11 miliardi, senza mettere in atto i dovuti controlli e anzi formando i suoi dipendenti a mascherarle. Acqua non ancora passata, visto che negli Usa Intesa sarà vigilata per due anni da un consulente esterno. E che spiega perché i rapporti con Tehran, anche dopo l’intesa nucleare, restino difficili. L’operatività in euro con la Repubblica islamica è ristabilita, ma non quella in dollari. E le grandi banche europee con filiali Usa esitano a riaprire i canali. Di fatto, l’Iran rimane ancora intoccabile.
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