L'asse Iran-Italia parte dalle Marche
Commento di Michael Levi
La delegazione della regione Marche in visita in Iran
L’ asse di amicizia e il piano di sviluppo di relazioni speciali commerciali, industriali, finanziarie e perfino militari tra Italia e Iran si e’ rinforzato a partire dalla Regione Marche, la terra dove nacque Enrico Mattei, il prestigioso fondatore dell’ ENI. Enrico Mattei e’ una figura centrale dell’ amicizia speciale tra i due paesi. Il 10 Maggio di quest’ anno l’ ambasciatore Iraniano in Italia Jahanbakhsh Mozaffari venne accolto a Jesi in un evento organizzato dalle Banche locali e dalla Regione Marche per invitare le PMI marchigiane ad investire in Iran. Venne annunciata in quell’ incontro l’ intenzione di gemellare la Marche con la regione iraniana Mazandaran nelle vicinanze della capitale Teheran.
Si diede seguito al primo incontro. A luglio il Presidente L. Ceriscioli accompagnò decine di aziende marchigiane in Iran. Le aziende marchigiane sono invitate dalla regione ad internazionalizzare in Iran, ovvero investire in quel paese, trasferire tecnologie e risorse. Sono invitate a siglare Joint Ventures con partner locali, spesso coinvolti con i famigerati Guardiani della Rivoluzione Islamica che non sono molto diversi dall'Isis e che sono responsabili di guerre e destabilizzazione in tutto il Medio Oriente.
La visita in Iran della Regione Marche si completa dopo 5 giorni e con la firma di un protocollo di partenariato tra la Regione Marche e la Regione iraniana del Mazandaran. Il protocollo prevede scambi commerciali e culturali tra le due regioni e una struttura comune per favorire investimenti italiani in Iran. Centinaia di imprenditori italiani hanno visitato l’ Iran in questi mesi. Decine hanno gia’ siglato accordi compromettenti con societa’ iraniane. L’ asse di amicizia continua a crescere. Il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha dichiarato la settimana scorsa, all’ evento organizzato alla Fiera di Roma, che le nuove politiche americane del neoeletto Donald Trump non fermeranno l’ asse strategico e l’ amicizia tra Italia e Iran. Un asse che va avanti da molto tempo purtroppo.
Ho visto imprenditori EPC che viaggiavano in Iran con passaporti sempre nuovi anche durante l’ embargo e facevano business come sempre in Iran. L’ importante era non avere il timbro iraniano sui passaporti e questo era risolto con la complicità di molti. Vi era anche il problema dei pagamenti visto che l’ Iran era fuori dal sistema dello Swift bancario. Ma l’ abilità di riciclaggio iraniano e la rete di aziende che avevano stabilito in Austria, Italia e Germania erano in grado di risolvere ogni barriera alla faccia dell’ evasione fiscale. Parliamo di pagamenti in nero in contanti! Gli iraniani lo continuano a dire: l’ Italia e’ stata tra i migliori amici dell’ Iran anche durante l’ embargo! Quello che io temo e’ che proprio questo sistema confuso e semiclandestino attragga molti. E’ un modo di arricchirsi velocemente.
Una delegazione della provincia del Mazandaran (Iran) visiterà le Marche dal 5 all'8 dicembre. Guidata dal governatore Rabi Fallahjelodar e composta da una quarantina di persone, tra funzionari e imprenditori, sarà ospite della Regione Marche. Prima tappa il porto, gli iraniani nei mesi passati erano molto interessati ad acquisire tecnologie per costruire barche veloci. Barche che gli americani considerano pericolose in quanto minacciano gli stretti, come quello di Hormuz, e la circolazione delle petroliere e delle metaniere. La lettera di UANI alla Regione Marche e’ passata inosservata e senza commenti e risposte. Totalmente ignorata dalla stampa locale ed Italiana. UANI aveva messo in guardia la regione dai pericoli di fare affari con l’ Iran dei Pasdaran. Il peggiore pericolo, oltre al pericolo di riciclaggio ed evasione, e’ quello reputazionale!
Michael Levi