Perché votare Sì al referendum
Editoriale di Angelo Pezzana
L’invito di Ugo Volli a votare SI’ il prossimo 4 dicembre (http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=280&id=64536) non ha suscitato opinioni contrarie se non qualche mail da lettori che hanno voluto dirci perché anche per un amico di Israele era legittimo scegliere il NO. Altri ci hanno chiesto di chiarire perché abbiamo affrontato un tema non direttamente legato alla linea di IC, o comunque non abbiamo dato spazio a entrambe le scelte. Dico subito che ho degli amici che stimo che voteranno NO, anche se la stragrande maggioranza di amici e conoscenti è per il SI’, due scelte legittime in un paese democratico, dove la libertà di voto è garantita non solo a parole.
Ma il problema vero non sta nella scelta legittima dei due quesiti. I giornali generalisti, che illustrano i significati del Sì e del No spiegandone i contenuti, attuano una scelta che ne tutela l’immagine di indipendenza, che ha come fine il non perdere lettori. Anche noi ci auguriamo di non perderne, ma non è questa la nostra priorità. Informazione Corretta è un quotidiano online politico, nel senso che ha degli obiettivi – che vengono evidenziati sotto la testata: “come i media italiani presentano Israele e il Medio Oriente”, il che significa schierarsi, scegliere una parte invece dell’equidistanza. Noi monitoriamo quanto i media scrivono, il che significa prendere posizione non solo su come Israele viene presentato, ma su anche su altri aspetti ‘politici’ che non ammettono ambiguità: il terrorismo islamico al primo posto, insieme all’invasione silenziosa musulmana dell’Europa.
Ora, osservando la suddivisione dei partiti italiani, è evidente che dalla parte del No ci sono le estreme di destra e sinistra. C’è poi Berlusconi, che a detta di quasi tutti gli analisti, non si capisce bene perché sostenga il No quando il programma del Sì contiene molte riforme da lui sostenute negli anni ’90 mai però realizzate. E’ anche vero che dalla parte del Sì ci sono alcune componenti della sinistra certamente non vicini a Israele, ma sono una piccola minoranza all’interno del partito di governo, ma nell’insieme è l’unica alternativa che può garantire lo stop al movimento 5 stelle, quello sì il pericolo maggiore per Israele, sia in politica interna che estera.
Panebianco mentre gli viene impedito di tenere lezione all'Università di Bologna. In nome del "free speech", naturalmente
Ricordo il commento di Angelo Panebianco, uno degli analisti politici più coraggiosi nel panorama giornalistico italiano, un vero liberale: “il referendum divide il paese? Per forza se si vogliono riforme vere. Se si cerca l’unanimità ci vogliono riforme finte. Le riforme perfette non esistono, chi ne rivendica la perfezione sa benissimo che quella è la strada per non realizzarle. È così che l’Italia si comporta da decenni”. Conclude Panebianco:” Il No significa mandiamo a casa Renzi”. Informazione Corretta non è d’accordo, diamo tempo a Renzi, dopo decenni di chiacchiere vediamo se riusciremo ad avere un governo in grado di funzionare. Le riforme annunciate mirano a questo risultato. Saremo poi noi elettori a giudicare.
Angelo Pezzana,
direttore editoriale di Informazione Corretta