Riprendiamo dalla STAMPA, a pag. 33, la breve "Una lettera tra le carte di P.G. Wodehouse: 'Mai stato un collaboratore nazista' ".
Wodehouse afferma di non aver collaborato con il nazismo, ma si trovava a Berlino, dove teneva trasmissioni radiofoniche, mentre l'aviazione di Hitler bombardava senza interruzione le città inglesi, durante la Seconda guerra mondiale. Per lo stesso crimine Ezra Pound si è fatto un paio d'anni in un manicomio criminale in Usa. Collaborazionista, perciò, Wodehouse lo è stato, e anche nei libri gialli che ha scritto, dove l'investigatore era un parroco, dai sentimenti a dir poco ostili agli ebrei.
Ecco l'articolo:
P.G. Wodehouse
Londra bombardata dalla Germania nazista durante la Seconda guerra mondiale
La reputazione dello scrittore inglese P.G. Wodehouse (1881-1975), a lungo offuscata da accuse di collaborazionismo con il regime nazista, sarà ripristinata grazie alle sue carte private. In quelle pagine autografe mai viste prima, l’autore (foto) scrive: «Non sono mai stato un collaboratore nazista». L’autodifesa era stata inviata all’Mi5, il controspionaggio del Regno Unito, per ribattere alle polemiche che avevano suscitate le sue trasmissioni radiofoniche da Berlino durante la Seconda guerra mondiale. È quanto sostiene un servizio del quotidiano britannico The Guardian, che annuncia l’imminente acquisto da parte della British Library di Londra dell’archivio privato dello scrittore celebre per il suo stile umoristico: si tratta di uno sterminato materiale, contenente migliaia di documenti inediti, tra cui un vasto carteggio. Nell’archivio ci sono lettere a amici, scrittori, artisti e musicisti, da Evelyn Waugh a George Gershwin, articoli per riviste, libretti, racconti, opere teatrali e romanzi, tra cui abbozzi, manoscritti e stesure con varianti rispetto ai testi editi.
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