Leggo sempre con molto interesse quello che scrive in modo impareggiabile Ugo Volli che nell'articolo in oggetto scrive cose nuove e originali; infatti, come sempre, per quanto ricordi, non è mai banale o che riporti considerazioni ovvie. Ma mi chiedo: la posizione di Volli non è quella che per secoli ha contrapposto l'Occidente crsitiano all'Oriente musulmano. Possibile che sia un piccolo stato come Israele (per quanto grande in coraggio, intelligenza, fede, cultura) a sostenere le ragioni dell'Occidente nei confronti della barbarie musulmana? Con i migliori saluti.
Giovanni Battista Vargiu
Gentile lettore, grazie. Nel corso dei secoli le posizioni dell'Europa è stata molto differenziata. Ci sono stati parecchi momenti in cui stati europei si sono alleati con invasori islamici. La Francia per esempio si è trovata spesso in alleanza con i Turchi, in funzione antiasburgica. Le consiglio la lettura dell'ultimo libro di Paolo Mieli, "In guerra con il passato", pubblicato da Rizzoli. Purtroppo in questo momento siamo in una situazione analoga. Israele vorrebbe solo vivere in pace e sviluppare la sua società, la sua cultura, la sua economia. Ma dalla fondazione è fatto oggetto di una guerra totale da parte del mondo islamico, che solo in piccola parte è stata sospesa da paci e alleanze con stati come l'Egitto e la Giordania (forse adesso l'Arabia Saudita), che hanno bisogno dell'alleanza di Israele per resistere alle aggressioni di altri stati musulmani. Israele dunque si è trovato a resistere, a essere un avamposto della civiltà occidentale in Medio Oriente. Ma purtroppo spesso non ne ha avuto il riconoscimento e l'aiuto che meriterebbe. Le ragioni di questo "tradimento dell'Europa" - così viene vissuto da molti israeliani, sono troppo complesse per essere illustrate qui. Ne parlo continuamente sulla mia rubrica di Informazione Corretta. Per una riflessione più generale, le consiglio i libri di Bat Y'eor e anche il mio "Israele - Diario da un assedio".
Ugo Volli