Riprendiamo da ANSA la breve "Israele: incendi; bruciati tremila ettari di vegetazione. Primi dati di una settimana di emergenza".
Quella degli incendi è da anni una delle modalità con cui si esprime il terrorismo palestinese, che vuole la distruzione di Israele. Come terroristi, dunque, vanno trattati i responsabili.
Una collina in fiamme in Israele
(ANSAmed) - TEL AVIV, 27 NOV - Tremila ettari di boschi e di vegetazione, in particolar modo attorno a Gerusalemme, sono stati distrutti dagli incendi che si sono propagati in Israele nell' ultima settimana. Lo afferma la stampa odierna secondo cui negli ultimi giorni sono stati segnalati circa 200 incendi al giorno, favoriti dalla grande siccità e da venti costanti.
La città più colpita risulta essere Haifa, dove sono stati distrutti oltre 500 alloggi e dove quasi duemila abitanti sono adesso senza tetto. Le 'zone verdi' bruciate in quella città si estendono su 280 ettari. L'entità complessiva dei danni e' stimata in questa fase iniziale in centinaia di milioni di shekel. Contro gli incendi Israele ha potuto schierare duemila vigili del fuoco assistiti da 14 aerei anti-incendio locali e da una ventina di velivoli giunti in loro soccorso da dieci Paesi fra cui l'Italia. Anche l'Autorità nazionale palestinese, Egitto e Giordania hanno dato il proprio contributo.
Questo è l'obiettivo dei terroristi incendiari
Le indagini della polizia hanno portato all'arresto di una trentina di persone - per lo più palestinesi dei Territori, ma anche arabi cittadini di Israele - sospettate di aver appiccato il fuoco nelle vicinanze di località ebraiche. Secondo il ministro della difesa Avigdor Lieberman, in almeno 17 casi c'è certezza che gli incendi siano stati di carattere doloso. Relativamente contenuto il numero delle persone che hanno necessitato cure: sono in tutto 130 circa, due delle quali versano in condizioni gravi. (ANSAmed).
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