Gentilissima Redazione, 'Avvenire' non ha fatto un sondaggio tra i cittadini israeliani sull'elezione di Trump, ma ha preso atto dei commenti dei politici israeliani. E leggendo Israel Hayom, Jerusalem Post, Arutz Sheva ed Ynetnews, sembra anche a me che le reazioni dei politici di destra o centrodestra siano assai più favorevoli, a volte anche entusiastiche. A parte eventuali affinità di più generale visione del mondo, entrano in gioco le dichiarazioni di Trump non solo sul trasferimento a Gerusalemme dell'ambasciata americana, ma anche sul carattere non ostativo alla pace degli 'insediamenti' israeliani in Giudea e Samaria. Per non parlare del tema del nucleare iraniano. Quanto alle idee della Santa Sede su Gerusalemme, sono decenni che non propone più un distretto internazionale. Molto cordialmente,
Annalisa Ferramosca
Senza dubbio tra alcuni dei partiti di governo in Israele e la nuova Amministrazione americana in via di formazione c'è intesa. Vedremo se alle parole pronunciate in campagna elettorale da Trump seguiranno fatti, crediamo però che prima di giudicare è necessario constatare ciò di cui sarà capace. Altrettanto vero è che in Stati Uniti la grande maggioranza degli ebrei ha scelto Clinton e non Trump, a proposito abbiamo pubblicato oggi una pagina tratta dal Foglio.