Riprendiamo dal MESSAGGERO - ROMA di oggi, 17/11/2016, a pag. 48, con il titolo "I film israeliani tra amore, tolleranza, lutti e amicizia", la cronaca di Francesca Nunberg.
Francesca Nunberg
Pitigliani Kolno'a Festival
«E questa volta la guerra non c'è». Lo dice come se sembrasse stupita Ariela Piattelli, che insieme a Dan Muggia dirige il Pitigliani Kolno'a Festival, rassegna del cinema israeliano che torna a Roma da sabato 19 a giovedì 24 novembre. «Nella selezione dei film di questa undicesima edizione - spiega - nessuno in particolare si occupa di politica e del conflitto mediorientale. Parliamo di amore, amicizia, religione, mistica, omosessualità, tolleranza, insomma di vita.
Il film d'apertura, in anteprima italiana, è One week and a day, opera prima di Asaph Polonsky, che affronta il tema della morte con una sorprendente chiave umoristica: dopo una settimana di lutto per la scomparsa del figlio, una coppia deve ricominciare a vivere. E' una sorta di Stanza del figlio in versione israeliana. L'altra chicca del festival è Un appuntamento per la sposa scritto e diretto da Rama Burshtein, una commedia romantica ambientata tra gli ortodossi, in cui una donna trentenne ostinata a volersi sposare rinuncia al marito promesso ma non cancella la data delle nozze, convinta di trovare comunque qualcuno».
Tra lutti e matrimoni, ci sono storie che affrontano tematiche gay, come la commedia tutta colori e musica Cupcakes di Eytan Fox, definito l'Almodovar israeliano, e Barash, opera prima di Michal Vinick su due ragazze lesbiche. Presenting Princess Shaw di Ido Haar è la storia di Samantha Montgomery, cantautrice americana dal passato difficile che su un canale di Youtube posta confessioni personali e grandiose performance musicali. Da segnalare sicuramente Mr. Gaga - Anima e corpo di un genio della danza di Tomer Heymann, la storia di Ohad Naharin, uno dei coreografi più innovativi al mondo, nato e cresciuto in un kibbutz, celebre per aver creato un movimento corporeo chiamato appunto "Gaga" utilizzato anche per aiutare le persone malate di Parkinson.
Tra i tanti ospiti del Kolno'à Festival, che quest'anno avrà la serata di apertura sabato al Maxxi e le altre proiezioni alla Casa del Cinema (ingresso gratuito fino a esaurimento posti, info su www.pitiglianikolnoafestiva.it), il regista Shlomi Elkabetz, alla cui sorella Ronit, grande attrice israeliana scomparsa lo scorso aprile, è dedicata l'edizione di quest'anno; saranno proiettate le tre pellicole della loro Trilogia: To take a wife, Seven Days e Viviane. Ci sarà da ridere invece con The little dictator di Nurith Cohn, cortometraggio paradossale in cui un triste professore di storia deve fare un discorso al compleanno di una donna sopravvissuta alla Shoah ma ha i baffi simili a quelli di Hitler.
Infine due documentari: Il Ghetto di Venezia - 500 anni di vita di Emanuela Giordano che tra animazioni e testimonianze ripercorre la vicenda del quartiere ebraico più vecchio d'Europa, e Hummus! The movie di Oren Rosenfeld che giovedì 24 alle 20,15 chiude il festival al Centro Ebraico Il Pitigliani, seguito da una degustazione della famosa salsa mediorientale che unisce, lei sì, le religioni, dall'ebraismo, al cristianesimo, all'islam.
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