Riprendiamo da Avvenire di oggi, 16/11/2016, a pag. 9, la breve "Gentiloni minaccia querele: "Non c'entriamo con la gaffe delle buste inviate a 'Gerusalemme, Palestina' ".
E' competenza della Farnesina evitare gaffes come quella - grave - delle lettere per il Referendum del 4 dicembre inviate agli italiani di Gerusalemme. Le parole di Gentiloni, ministro degli esteri, sono quindi una inutile difesa, mentre la responsabilità di quanto avviene alla Farnesina è sua. Vedremo se si circonderà di consiglieri competenti per Israele e Medio Oriente, per ora non lo ha fatto.
Avvenire riporta la sua posizione, quasi giustificandolo. Che ai vescovi importi poco - o peggio ancora- che la città dove vivono gli israeliani di origine italiana, Gerusalemme, sia la capitale di Israele non desta stupore. E' evidente che preferiscono immaginarla capitale del non-stato di Palestina.
Ecco la breve:
Paolo Gentiloni
La Farnesina è estranea alla vicenda delle lettere per spiegare il quesito referendario inviate agli italiani residenti a Gerusalemme con l'indicazione di "Palestina" come nazione ed è pronta a querelare chi associa il Ministero degli Affari esteri alla vicenda. «Non so da dove derivi questa gaffe - ha dichiarato ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dopo una serie di incontri a Bruxelles -. II Ministero ha già chiarito che chiunque associ la Farnesina a questa che, se volete, potete chiamare galle ma forse è anche peggio, sarà querelato. Perché la Farnesina ed il Ministero degli Affari esteri non hanno nulla a che fare con questi indirizzi. E non sono neanche l'istituzione italiana a cui ci si rivolge per chiedere questi elenchi. Penso che il lavoro che fa il Ministero degli affari esteri può essere commentato in tanti modi, ma accuse palesemente false e ridicole non le possiamo accettare». In mattinata, una nota ministeriale aveva sottolineato che negli elenchi elettorali italiani «non figura la parola Palestina».
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