Benjamin Weinthal intervistato da Roberto Giardina
Antisemitismo in Germania: un pericolo crescente
Benjamin Weinthal Roberto Giardina
Per un ebreo oggi è ancora pericoloso vivere in Germania? Solo nell´ultimo anno, dal settembre 2015, sono arrivati un milione e 200mila profughi, in gran parte islamici. Si ripetono le aggressioni contro i cittadini ebrei, e si consiglia loro di non "farsi riconoscere" per tali in strada. Continuano ad aumentare i voti dell´AfD, l´Alternative für Deutschland, populisti e xenofobi. Il movimento Pegida, chiaramente di matrice neonazista attacca i centri profughi, ma si batte per una Germania pura e ariana, ed è quindi indiscrintamente contro gli arabi, gli stranieri, e ancora una volta gli ebrei. Come sia vivere a casa di Frau Angela, lo abbiamo chiesto a Benjamin Weinthal, 48 anni, da tempo corrispondente dall´Europa, per il Jerusalem Post, e collaboratore scientifico della Foundation for Defense of Democracies. I suoi articoli da Berlino forniscono sempre un quadro informato e obiettivo di quel che avviene in Germania e in Europa.
Il vero volto di BDS
E´ cambiato l´atteggiamento dei tedeschi pro o contro Israele? E perché? I tedeschi sono sempre più contro Israele, da quando gli israeliani nel 2014 hanno iniziato una guerra di difesa contro il gruppo terroristico Hamas, si è avuta in Germania una serie di attacchi contro sedi israeliane e ebraiche. Prendiamo per esempio Wuppertal: tre palestinesi hanno tentato di dare alle fiamme una sinagoga. Il giudice tedesco ha cercato di attenuare la gravità del fatto sostenendo che i tre uomini volevano attirare l´attenzione su Gaza durante la guerra del 2014. I tedeschi avevano dato alle fiamme la prima sinagoga nel 1938. Il ristornate Schmock a Monaco ha dovuto chiudere a causa delle minacce di estremisti. Ma anche vecchi clienti non venivano più perché, secondo loro, erano contro la politica di Israele.
Monaco e la Baviera non sono tipici per l´intera Germania, oppure ciò potrebbe accadere anche altrove? La chiusura di un locale a causa dell´odio contro Israele è purtroppo tipico per la Germania. Si sono registrate altre analoghe chisure a causa di questa nuova forna di antisemitismo. Ad esempio, il borgomastro di Brema, Carsten Sieling e il governo della città stato sovvenzionano un´associazuone BDS, la "Bremer Freidensforum", nella villa Ichon. Il Bremer Freidensforum, il foro per la pace, promuove un boicottaggio totale dello Stato di Israele. A Oldenburg, in Bassa Sassonia, una scuola e il governo regionale permettono al professore Christoph Glanz, di continuare a insegnare, benché abbia aizzato la violenza araba contro ebrei. Herr Glanz è un attivista del boicotaggio anti israeliano, e si augura nei social media che Israele venga eliminato, e che venga "spostato" nel Baden-Württemberg. L´eliminazione di Israele, secondo gli esperti, è il centro, la base dell´antisemtismo odierno. E´ incomprensibile come le autorità rimangano indiferenti innanzi all´odio antiebraico di Herr Glanz. La stampa a Oldenburg lo sostiene. I profughi che frequentano la scuola, e che nei loro paesi hanno imparato che l´odio contro Israele è normale, appreso l´odio contro Israele, hanno libero accesso alla pagina facebbok di Glanz in cui egli aizza all´odio contro Israele. Per dirla chiaramente, l'ultima generazione di giovani a Oldenburg viene forgiata dall´antisemtismo del signor Glanz.
L´antisemistismo sopravvive dunque in Germania? In forma mascherata "ja". Citando liberamente la sarcastica e ironica frase dello psicoanalista israeliana Zvi Rex, i tedeschi non perdoneranno mai l´olocausto agli israeliani. L´antisemitismo come difesa dal senso di colpa è molto difsuso in una gran parte dei tedeschi. Reagiscono all´olocausto con un senso di colpa, e per liberarsi da questa colpa sostengono che Israele sia responsabile di quasi tutto quel che accade in Medio Oriente. Il giornalista dello Spiegel, Jakob Augstein è un classico esempio di questa forma di antisemitismo. Paragona la striscia di Gaza a un campo di concentramento.
Criticare un governo è legittimo. Tutti commettono errori, anche Israele, ma dove si trova il confine tra critica e odio? Il mio invito è di prendere come base il testo 3-D dell´attivista per i diritti dell´uomo e ex ministro israeliano Nathan Sharansky. I criteri sono la demonizzazone, il doppio standard, la delegittimazione. Quando una critica contiene una di queste tre D, la critica è inquinata dall´antisemitismo. Se la politica di Israele in West Bank viene sempre criticata e la politica della Turchia nella zona nord di Cipro viene sempre ignorata, si può argomentare, che la critica a Israele rappresenta un caso di doppio standard. Israele e la Turchia sono coinvolte in un conflitto territoriale. Si può anche aggiungere: perché i cosidetti critici di Israele si impegnano solo sul problema Israele-Palestina e ignorano gli altri oltre duecento simili conflitti terrritoriali presenti nel mondo. Si consulti per favore il link: http://www.jcpa.org/phas/phas-sharansky-f04.htm La mia tesi è: una gran parte degli europei non perdonerà a Israele l´olocausto.
E´ pericoloso farsi riconoscere come ebreo per strada? Sì, in Francia, in Germania, Svezia, Danimarca e nel resto dell´Europa occidentale è molto pericoloso lasciarsi riconoscere come ebreo. Per questo gli ebrei non portano la kippa o altri simboli ebraici. O nascondono la loro appartenza all´ebraismo. Dovremo emigrare in Israele. Per farla breve: l´Europa è molto pericolosa per gli ebrei.
Si è troppo tolleranti nei confronti dei profughi musulmani? Sì. In Europa si è troppo tolleranti nei confronti di troppa tolleranza. La falsa tolleranza nei confronti dei profughi musulmani è profondamente radicata. Domina il cosiddetto multiculturalismo nei confronti dei Flüchtlinge, i fuggiaschi, come vengono chiamati in Germania. In altre parole non ci si attende un´adeguata responsabilità da parte lloro. L´omofobia, l´odio contro le donne e gli ebrei di una gran parte dei fuggiaschi rimane senza risposta.
Forse perchè sui tedeschi pesa ancora il loro recente passato? Può essere. O i tedeschi hanno bisogno di compiere uno sforzo maggiore. Ci sono diverse spiegazioni. Non si sono controllati abbastanza i terroristi che possono nascondersi tra i profughi. La sicurezza della Germania viene messa in perisolo dalla politica della Merkel. E´ proibito sostenere che non ci siano mai stati i casi di sterminio, e che l´olocausto non sia avvenuto, ma su facebook si può scrivere di tutto senza rischio. Il ministro degli interni Maass non interviene, e lo Spiegel lo ha di recente per questo nominato "Il perdente della settimana".
Si tratta solo di superficialità? Io trovo che lo scandalo più grave sia che il gruppo terroristico Hezbollah rimanga legale in Germania. Secondo l´ultimo rapporto del Verffasungsschutz (il sevizio segreto addetto alla sorveglianza interna) sarebbero circa 950 i membri di Hezbollah, o i fiancheggiatori attivi in Germania. Le autorià tedesche autorizzano Hezbollah a raccogliere fondi. Il denaro è sicuramente utile in Siria, dove il gruppo terroristico massacra la popolazione civile. Lo Spiegel e i grandi mezzi di informazione ignorano che l´Iran cerca e trova in Germania tecnologia nucleare e per per armi chimiche. Questo è il secondo scandalo. La gente che non vuole credere all´Olocausto è una piccola e folle minoranza, e la maggioranza se ne rende conto. Il vero pericolo in Germania è il rapporto con organizzazioni terroristiche (Hezbollah, Hamas, i salafiti) e la repubblica islamica dell´Iran. La maggioranza dei tedeschi minimizza e sottovaluta il pericolo islamico.
Qualche mese fa il KadeWe voleva boicottare i prodotti importati da Israele. La bank of Ireland ha chiuso l´account PSC. Cosa sono intenzinate a fare le banche tedesche? La Commerzbank ha di recente chiuso un conto BDS. Questo è un passo importante. Ma diverse banche tedesche hanno rifiutato di chiudere i conti di boicotaggio anti israeliano. Banche in Francia, Austria, e Gran Bretagna hanno disdetto i conti di boicotaggio anti Israele. E´ altamente deprecabile che banche come la casse di risparmio, la Baden-Württembergische Bank, o la Bank für Sozialwirtschaft rende possibile azioni di boicottagio "Kauf nich bei Juden", non comprate dagli ebrei, come al tempo del III Reich.
Si dice che Berlino sia la capitale degli omosessuali. E´ vero? E´ vero. Il moderno movimento LGBT è cominciato a Berlino. Il medico ebreo Magnus Hirschfeld ha fondato la moderna LGBT. Il suo Institut für Sexualwissenschaft, dal 1919 al 1933, fu l´inizio. Il nazismo ha distrutto il suo lavoro. Ed ora per tornare al problema principale a Berlino e in Germania: non c´è ancora una legge per il matrimonio omosessuale.
Sempre meglio che a Roma, ma sopravvivono i pregiudizi nonostante tutto in Germania? L´omofobia è presente in Germania, ma a Berlino l´accettazione delle comunista LGBT è molto diffusa. Grazie anche all´ex borgomastro Klaus Wowereit, che era omosessuale.
E come è la situazione in Israele? Molti miei amici italiani continuano a recarsi a Tel Aviv. La situazione in Israele è buona. E´un paese stabile al centro di una regione di guerra e di intolleranza. Ci sono problemi. Ad esempio gli affitti sono alti e c´è una forte diffenza salariale. Le trattative di pace giungeranno prima o poi a una soluzione.
E Benjamin Weinhtal conclude con una battuta ironica: Il mio problema in Israele è che si mangia bene. Io sono ingrassato diversi chili, da quando sono tornato un mese fa da Berlino.