IC7 - Il commento di Andrea Jarach
Dal 9 al 15 ottobre 2016
Vergogna Italia, astenuta dalla Storia
L'Arco di Tito, a Roma, tra le molte testimonianze archeologiche dell'esistenza del Tempio ebraico a Gerusalemme
Le menti perverse che hanno portato all'UNESCO la mozione che nega il legame tra il popolo ebraico e il Monte del Tempio di Gerusalemme si screditano da sole. Vorrei però farvi riflettere sulla inaccettabile, insopportabile posizione di una ventina di Stati tra cui l'Italia.
Astensione.
Ma come? Siamo all'UNESCO, l'ente mondiale di promozione della cultura. Mondiale. Cultura. Negare fatti storicamente innegabili porta a conseguenze inimmaginabili. Il diplomatico italiano che ha espresso il voto vergognoso (Italy? Abstained) è responsabile, come tutti i tedeschi che credettero negli anni della ascesa del nazismo di non aver fatto altro che "obbedire agli ordini", "rispettare la legge".
Il governo italiano segue una lunga tradizione di indifferenza. Ma sembra non rendersi conto delle conseguenze perché l'indifferenza è la porta delle tragedie. A Vienna nel 1938 le diplomazie mondiali guardarono Adolf Hitler, dopo l'annessione dell'Austria, compiere un passo decisivo che avrebbe portato il mondo nell'abisso. Con indifferenza. Abstained.
Tutti i giorni milioni di persone leggono la Bibbia, un libro che riafferma i legami tra il popolo ebraico e il suo centro spirituale. Il mondo cristiano apprende dai Vangeli che la vita di Rav Joshua Ben Yosef ruota intorno alla Yir Shalom, città della pace. E il maestro ebreo che divenne ispiratore della più grande religione mondiale si reca nei suoi ultimi giorni proprio al Tempio di cui l'UNESCO nega il carattere ebraico, nella mozione approvata con solo sei voti contrari, per riaffermare una supremazia arabo islamica.
Di fronte ai nuovi Hitler, che pensano di delegittimare Israele tramite un diluvio di mozioni e risoluzioni a maggioranza islamica o terzomondista, il mondo dovrebbe tenere dritta la schiena. Lo fanno invece solo in sei. Onoriamoli. Al primo posto la Germania con gli USA, la Gran Bretagna, l'Olanda, la Lituania e l'Estonia.
L'Italia si dichiara ignominiosamente invece abstained. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la Shoah abbiamo detto per settant'anni "mai più". Al memoriale della Shoah della Stazione Centrale di Milano campeggia la scritta indifferenza, voluta da Liliana Segre. Il voto di astensione di fronte alla falsificazione della storia equivale alla indifferenza lamentata da Liliana. Oggi i nemici di Israele stanno preparando il terreno per la nuova Shoah. E l'indifferenza degli Stati equivale all'indifferenza che negli anni 30 accompagnò la salita al potere del nazismo e la preparazione dello sterminio. Anche allora pochi si resero conto. Per fortuna oggi l'esistenza di uno Stato di Israele forte e prospero ci consente di confidare in un futuro migliore. Proprio per questo è ancora più vergognoso e stupido l'atteggiamento di chi si astiene, ben sapendo di assecondare chi vuole annullare Israele. E ben sapendo che i nemici di Israele perderanno alla fine anche questa battaglia.
Vincenza Lomonaco è l'ambasciatrice Capo Delegazione dell'Italia presso l'Unesco. Questa è la sua e-mail: v.lomonaco.it@unesco-delegations.org
Invitiamo a scrivere all'ambasciatrice Vincenza Lomonaco per protestare contro l'astensione.
Andrea Jarach
Presidente Nazionale Keren Hayesod Onlus
www.khitalia.org