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L'Osservatore Romano Rassegna Stampa
07.10.2016 Nessuna notizia su Israele? Niente paura, l'Osservatore Romano ne riprende di vecchie pur di attaccare lo Stato ebraico
Un esempio del doppio standard del quotidiano vaticano

Testata: L'Osservatore Romano
Data: 07 ottobre 2016
Pagina: 3
Autore: la redazione
Titolo: «Washington critica Israele»

Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 07/10/2016, a pag. 3, la breve "Washington critica Israele".

Non ci sono notizie su Israele, da riportare per poter attaccare lo Stato ebraico? Nessun problema, OR rispolvera notizie vecchie pur di non interrompere la quotidiana diffamazione dell'unica democrazia piena in Medio Oriente, l'unico paese mediorientale dove i cristiani vivono in pace e serenità. L'annuncio da parte americana riportato dalla breve è vecchio di parecchi giorni, ma al quotidiano della Santa Sede va bene lo stesso.

Ecco la breve:

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L'amministrazione statunitense ha criticato con forza il recente annuncio da parte di Israele della costruzione di nuovi insediamenti. In una nota la Casa Bianca sottolinea che «questo passo intrapreso dal governo israeliano danneggia il perseguimento della pace». Rispondendo alle domande dei giornalisti, il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, ha inoltre spiegato che Washington aveva ricevuto rassicurazioni dal governo israeliano in senso contrario. Il nuovo piano prevede la costruzione di 98 case in Cisgiordania, vicino a Ramallah.

Numerose critiche sono state sollevate anche da parte palestinese. Questo, mentre nell'area la tensione continua a salire. Ieri un razzo esploso dalla striscia di Gaza ha colpito il territorio israeliano, e in particolare la città di Sderot. Immediata la reazione: i caccia di Israele hanno colpito una ventina di obiettivi palestinesi. Non si sono registrate vittime. Da Gaza un piccolo gruppo salafita ha rivendicato la paternità dell'attacco. In un comunicato Hamas, che controlla la striscia dal giugno 2006, ha deprecato «la escalation israeliana» e ha avvertito che «non resterà passivo se essa dovesse continuare nel tempo». Parole analoghe e minacce sono giunte anche dalla Jihad islamica.

Mentre questi episodi erano in corso, la marina militare israeliana ha abbordato la Zaytouna-Oliva, una barca della Freedom Flottilla diretta a Gaza, con tredici attiviste filo-palestinesi a bordo. L'imbarcazione è stata costretta a mutare rotta e a dirigersi verso il porto israeliano di Ashdod. In un comunicato la marina israeliana ha reso noto che l'intercettazione della barca «è avvenuta in acque internazionali e che — prosegue la nota — si è resa necessaria per impedire la rottura illegale del blocco marittimo».

Per inviare la propria opinione all' Osservatore Romano, telefonare 06/69883461, oppure cliccare sulla e-mail sottostante 


ornet@ossrom.va

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