L’ Azerbaigian compra l’Iron Dome da Israele?
Analisi di Laura Camis de Fonseca
Un parlamentare azero sostiene che l’Azerbaigian ha concluso un accordo per l’acquisto di 4 Iron Domes da Israele, da consegnarsi in data ancora da specificare. Non ci sono ancora conferme ufficiali. Israele è tradizionalmente amico dell’Armenia, che è in costante stato di tensione con l’Azerbaigian per la questione del Nagorno Karabak. Da oltre un anno la tensione è ridiventata guerriglia di confine. Sia Israele sia l’Azerbaigian perseguono una politica aperta e pragmatica, volta a difendere la sicurezza nazionale al di là dell’appartenenza a schieramenti ideologici.
L’Azerbaigian da qualche anno spende molto per rafforzare esercito e difesa. Benché sia un paese islamico, non si schiera né con l‘Iran né con l’Arabia saudita e reprime ogni cenno di islamismo jihadista. Essendo stato a lungo parte dell’Unione Sovietica, così come l’Armenia, ha ottimi rapporti con la Russia, ma cerca di non lasciarsi condizionare e limitare né economicamente né politicamente. L’Iron Dome è un sistema di pura difesa, che intercetta e distrugge i missili a bassa intensità mentre sono in volo, prima che esplodano a terra. E’ molto costoso e non difende da missili grandi e lanciati con molta potenza, ma funziona bene come difesa nella guerriglia di confine, in cui si usano missili di bassa potenza. Non trattandosi di un’arma di offesa, i rapporti fra Israele e Armenia potrebbero non esser troppo danneggiati da questo accordo, che tuttavia farà sentire l’Armenia ancora più sola.
Una batteria del sistema di difesa antimissile israeliano Iron Dome
A fare da ponte tra Israele e Azerbaigian è la comunità ebraica azera, che contava fino a pochi decenni fa dalle 15000 alle 30000 persone, molte delle quali tra gli anni ’70 e i primi anni ’90 emigrarono in Israele. Tra i due paesi esistono anche solidi rapporti economici, specie nel campo della tecnologia e dell’energia, e non si tratta di rapporti inusitati. Se oggi il 40% del petrolio importato da Israele arriva dall’Azerbaigian attraverso l’oleodotto Baku-Tbilisi-Ceyhan, negli ultimi 25 anni del XIX secolo furono gli investimenti della famiglia Rothschild, insieme all’inventiva di Nobel, a permettere la costruzione della ferrovia e dell’oleodotto da Baku a Batumi, che diede al petrolio azero accesso al mercato globale attraverso il Mar Nero.
Laura Camis de Fonseca