Quando un passaporto italiano si schiera contro Israele
Commento di Deborah Fait
L'Amministrazione Obama sta arrivando alla fine del suo mandato e ha deciso di non lasciare la Casa Bianca senza un'ultima offesa a Israele proprio nel giorno dei funerali di Shimon Peres. Pare incredibile e anche un po' comico ma l'Ufficio Stampa della Casa Bianca ha scritto che Barack Obama sarebbe andato a Tel Aviv, Israele, per assistere ai funerali di Peres. Eh vabbe', questa può essere stata una distrazione dovuta allo stress di preparare i bagagli e mettere computer e cartelle nelle famose scatole di cartone americane, quelle che si vedono nei film.
Scusiamoli, poverini, si sa che ogni trasloco è sempre psicologicamente molto stressante. Poi però cosa accade? Lo stesso Ufficio Stampa, non soddisfatto del primo ridicolo errore, rilascia un annuncio molto meno divertente, una correzione al discorso di Obama dove qualcuno, evidentemente distratto dall'emozione del fine mandato, aveva scritto che il Presidente avrebbe presenziato alle esequie a Gerusalemme – Israele. Qualche anima nobile e molto attenta dell'Ufficio stampa, o forse, chi può dirlo, lo stesso Presidente si è accorto del terribile errore e si è affrettato a cancellare quel pericoloso –Israele- abbinato a Gerusalemme.
Che diamine, dopo tutti gli sforzi fatti negli anni, e non solo da Obama, per mettere in chiaro che, per gli USA (e il resto del pianeta), Gerusalemme non è la capitale di nessuno stato nazionale, ecco che un cretinetti qualsiasi manda tutto alle ortiche rischiando di offendere il mondo arabo, e si mette a scrivere che Gerusalemme sta in Israele?! E allora ecco pronti righello e penna e quella parola impronunciabile viene prontamente cancellata chiedendo anche, a scanso di equivoci, un' immediata pubblicazione della suddetta correzione. Del resto non solo gli Stati Uniti rifiutano di riconoscere l'appartenenza di Gerusalemme a Israele di cui è capitale, lo fa, come dicevo, il mondo intero.
Per chi ancora non lo sapesse sui passaporti italiani di chi, italiano di origine, sia nato o risieda a Gerusalemme il nome dello Stato di appartenenza è ZZZ. Gerusalemme è in ZZZ, chi vi è nato è un cittadino di ZZZ. Tutti i miei amici di Gerusalemme, per l'Italia, non sono israeliani ma ZZZiani. Non è interessante? Io lo trovo estremamente significativo dal punto di vista psichiatrico, la paura degli arabi e l'ostilità-odio per Israele fanno brutti scherzi alla mente di chi governa questo povero mondo. Loro, i cervelloni che scrivono le leggi internazionali, dichiarano che Gerusalemme non è la capitale riconosciuta di Israele perchè gli arabi si oppongono e la pretendono anche se mai nella storia la città è stata parte o addirittura capitale di uno stato arabo, il Vaticano si oppone colla scusa della "Gerusalemme celeste" che non si sa cosa sia, io credo che il "celeste" non abbia niente a che fare dal momento che il Vaticano ha riconosciuto tutta Israele solamente nel 1993, 45 anni dopo la sua fondazione.
Spiega qualcosa? Direi di sì, spiega i 2000 anni di politica antisemita della Chiesa di Roma. Senza scomodare Freud o Jung credo che l'atteggiamento di ostilità e negazionismo per Israele della comunità internazionale oggi, racconti molto bene cosa sia e cosa sia stato nei secoli l'antisemitismo. Un virus mutante, di generazione in generazione. Lo abbiamo scritto mille volte: ogni nazione ha il diritto di scegliere la propria capitale. Israele ha dichiarato Gerusalemme capitale (eterna e indivisibile) dello Stato ebraico, a Gerusalemme risiedono il Capo dello Stato, il Primo Ministro, il Parlamento, la Corte Suprema quindi è, come dice la formula...al di là di ogni ragionevole dubbio, la capitale di Israele. La cosa scandalosa, indegna, perfida e' che questi requisiti sono validi e accettati per ogni nazione del mondo tranne Israele. Ho ragione o no quando parlo di problemi psichiatrici oltre che, naturalmente, del desiderio di compiacere il mondo arabo/islamico, dai kamikaze, ai tagliagole?
Avrei qualcosina da dire anche sul discorso di Obama che, riguardo alla pace, si è rivolto solo a Israele ben sapendo che il suo amico Abu Mazen rifiuta ogni incontro e ogni colloquio da anni ormai. Vedremo cosa ci riserverà il futuro del dopo-Obama, non voglio essere pessimista ma, da come gira questo nostro povero mondo, non riesco a vedere cambiamenti positivi nell'atteggiamento verso Israele dal momento che ormai l'islam, con il denaro e le minacce, è il vero padrone del pianeta.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile di Israele"