sabato 23 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Libero Rassegna Stampa
29.09.2016 Chi festeggia per la morte di Shimon Peres?
Commento di Ilaria Pedrali

Testata: Libero
Data: 29 settembre 2016
Pagina: 15
Autore: Ilaria Pedrali
Titolo: «Hamas e Hezbollah esultano: un criminale in meno»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 29/09/2016, a pag. 15, con il titolo "Hamas e Hezbollah esultano: un criminale in meno", il commento di Ilaria Pedrali.

I festeggiamenti dei terroristi di Hamas e Hezbollah per la morte di Shimon Peres dimostrano ancora una volta come obiettivo dei movimenti terroristi palestinisti non sia ottenere uno stato proprio, ma esclusivamente la distruzione di quello ebraico e dei suoi abitanti. Hamas e Hezbollah festeggiano dopo ogni attentato - quasi sempre ignorati da media cui preme salvaguardare l'immagine dei "poveri palestinesi" - e lo fanno anche alla morte di Peres.

Ecco l'articolo:

Immagine correlata
Ilaria Pedrali

Immagine correlata
Shimon Peres

Immagine correlata
Terroristi di Hamas

Mentre il mondo piange la morte di Shimon Peres, Hamas da Gaza festeggia la morte di colui che viene definito «l'ultimo fondatore israeliano della colonizzazione. Ora non può che iniziare una nuova fase di debolezza per Israele». Gli fa eco Hezbollah, dal Libano, tramite la tv Al Manar. Peres era un criminale e «sarà dimenticato, dal momento che il mondo sta meglio senza criminali».

Le posizioni ufficiali e istituzionali internazionalmente riconosciute scelgono la via del silenzio, con la Wafa, l'agenzia di stampa palestinese che si limita a dare la notizia della morte e per il resto tace. Piccolo giallo sulle condoglianze di Abu Mazen: avrebbe inviato un messaggio di cordoglio via twitter, affermando che la morte di Peres «è una perdita grave per l'umanità e per la pace nella Regione», ma l'autenticità del messaggio è stata messa in discussione da fonti palestinesi, le quali negano che sia il presidente a gestire il suo account.

La gente comune in Palestina ha di Peres una sorta di disprezzo per essere passato da falco a colomba della politica israeliana solo per interesse personale, dicono. Non gli perdonano molte cose, dalla fondazione della colonia di Ofra, a nord di Ramallah, con la conseguente devastazione della Samaria, all'essere andato al governo nel 2005 con Ariel Sharon, ritenuto responsabile del massacro di Sabra e Chatila del 1982. Invece gli account social di molti palestinesi celebrano un altro personaggio della storia morto il 28 settembre 1970: Gamal Adb El Nasser, padre del nazionalismo arabo. Contro di lui Peres, all'epoca direttore generale del ministero della Difesa di Gerusalemme, combatté nel 1956. In barba agli Accordi di Oslo che avrebbero permesso la creazione di uno Stato palestinese a fianco di quello israeliano, nei Territori preferiscono il nazionalismo arabo di Nasser, se non l'islamismo, ritenendolo la via maestra per un Medio Oriente senza guerre.

Per inviare la propria opinione a Libero, telefonare 02/999666, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@liberoquotidiano.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT