Riprendiamo da ITALIA OGGI, a pag. 31, con il titolo "I cibi ebraici certificati via web", il commento di Caterina Cerri.
I consumatori dei prodotti certificati kosher avranno a disposizione un utile strumento per verificare la provenienza nonché la conformità di cibi e bevande alle regole della kasherut. II progetto «Kosher Italian Guide» è stato promosso dal ministero dello sviluppo economico, in collaborazione con Federalimentare, Feder-bio, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e Centro Islamico Culturale d'Italia nell'ambito del programma di «Promozione delle certificazioni agroalimentari del made in Italy», ideato da Fiere di Parma spa e presentato all'ultima manifestazione del Cibus di Parma tenutasi il 9-12 maggio 2016.
Attualmente è stato predisposto il sito internet di riferimento; a breve dovrebbe essere disponibile, una volta incassato il via libera dell'Assemblea rabbinica italiana, assieme alla prima app scaricabile gratuitamente, dalle piattaforme iTunes e Google Play. La pagina web kosheritalianguide.com riporta l'analisi di più di 5.000 cibi e bevande di oltre 350 aziende italiane del settore agroalimentare al fine di individuare i prodotti certificati kosher «made in Italy» indicando altresì se essi siano consumabili durante la Pasqua ebraica e se contengono latte o carne; ne risulta dunque una banca dati di facilissima consultazione sulle informazioni più specifiche dei prodotti kosher.
Anche l'Italia dunque sta iniziando a cogliere le grandi potenzialità del mercato kosher, un business già da molto tempo percepito in altri paesi, soprattutto negli Usa dove si calcola che un prodotto certificato kosher, a parità di prezzo, venda il 40% in più rispetto al medesimo esemplare non certificato; si pensi, inoltre, che nel mondo i consumatori di cibo kosher sono circa 35 milioni, ma il dato più interessante è che solo una parte di essi è spinta da motivi religiosi. In pratica, sempre più non ebrei acquistano prodotti kosher: una scelta dettata dalla sicurezza che tale certificazione garantisce, grazie a controlli molto rigorosi su tutta la filiera produttiva.
Di fatto il cibo kosher, che significa conforme, rispetta i rigidi dettami ricavati dalla Bibbia e dai Testi Sacri i cui divieti e precetti trovano origine nel contesto storico e geografico in cui essi sono stati posti. E che sono principalmente legati a motivi di igiene; essendo il Medio Oriente, terra natia del popolo ebraico, un luogo caratterizzato da climi molto caldi, la kasherut è concentrata soprattutto sulla carne a partire dal metodo stesso di macellazione. I prodotti certificati garantiscono anche la totale assenza di additivi e altri composti o sostanze chimiche, con cui i cibi potrebbero venire a contatto durante la produzione. II progetto è rivolto anche ai fruitori di cibo halal, in attesa di un'app a loro dedicata; questo perché la normativa ebraica sul cibo è la più restrittiva e la quasi totalità delle norme islamiche sono ricomprese dalla kasherut; infine sarà utile a vegani o vegetariani per sapere in quali cibi sono assenti carne e latte (mescolanza vietata dalla kasherut).
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