Quando lo sport si fa vergogna
Commento di Deborah Fait
Il gesto di pochi tifosi italiani durante l'incontro Israele - Italia a Haifa
Una bella partita quella Israele - Italia allo stadio Hofer di Haifa, tutto esaurito, pubblico entusiasta ed educato, tantissimi bambini anche piccolissimi...cosa strana da vedere perchè in Italia non è molto sicuro portare neonati negli stadi di calcio. Le due squadre sono state accolte da un boato di applausi, poi gli inni nazionali. Nel momento in cui sono partite le prime note della Hatikvà un gruppetto di italiani non ha trovato di meglio che alzare il braccio e fare il saluto fascista sputando sui tifosi israeliani rimasti calmi e impassibili evitando così la rissa. Lo avevo letto ieri su Facebook ma non volevo davvero crederci poi ascoltando il TG di La7 ho avuto la conferma da Enrico Mentana: "non ci crederete, ha detto con un espressione di schifo sul volto, ma in Israele alcuni tifosi italiani hanno fatto il saluto romano durante gli inni nazionali..."
Che dire? Si, lo so che negli stadi europei accade di peggio, pestaggi, bombe, coltelli ecc., ieri durante una partita il Chelsie ha letteralmente coperto lo stadio con bandiere palestiniste nonostante il veto di usare il calcio per manifestazioni politiche. Però alzarsi in piedi e fare il saluto fascista in Israele e sputare sul pubblico israeliano, soprattutto su chi portava la kippà, è stata la cosa più vergognosa, vigliacca e schifosa che potessero fare. Fortunatamente gli stewart dello stadio li hanno accompagnati fuori..bene così si son persi anche la partita...la polizia li ha fermati e rimandati in Italia col foglio di via. Alla fine della partita, prima di sapere quanto era accaduto, mi sentivo molto orgogliosa per come i miei israeliani avevano accolto i miei italiani in uno stadio stupendo e con grande spirito di amicizia (gli israeliani amano tutto dell'Italia).
Gli organizzatori hanno voluto fare un minuto di silenzio in onore delle vittime del terremoto, il pubblico portava un enorme striscione per Amatrice, non abbiamo potuto sentire il breve discorso a causa degli applausi ma è stato un bel momento colmo di emozioni che sono arrivate al massimo nel momento degli inni con Gigi Buffon che cantava Fratelli d'Italia stonando come una campana insieme a tutto il pubblico che ne conosceva le parole (anche molti israeliani di origine italiana) e poi tutti a cantare l'Inno della Speranza israeliano, Hatikvà. E' stato in quel momento che una manciata di tre o quattro dementi ha alzato il braccio e si è messo a sputare. Mi vergogno per loro che saranno probabilmente soddisfatti della figuraccia fatta, spero vengano espulsi da tutti i campi da calcio.
Le due squadre durante il minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del terremoto che ha colpito il Centro Italia
Riporto le parole scritte sulla mia pagina Facebook da un amico per dimostrare lo spirito sportivo di chi è venuto in Israele per assistere a una bella partita con il cuore pulito e lo spirito di amicizia come tutti gli altri 29.000 tifosi.... meno tre o quattro. "Ero ad Haifa a vedere la partita. Trattato benissimo, nonostante la mia bandiera della Sardegna e il cappellino dell'Italia. Questo che hanno fatto è assurdo e non li ho personalmente visti. Avevo preso i biglietti da solo e senza gruppi organizzati. Quindi ho avuto la fortuna di non avere niente a che fare con questi dementi. Ho cantato l'inno di Mameli e Hatikva anche se non sono israeliano né di religione ebraica e senza appartenere a gruppi organizzati etc etc. Mi sono goduto lo spettacolo di un bellissimo stadio e tanta gente che amava e acclamava Buffon (dichiaratamente vicino a posizioni di destra fascista) il quale rispondeva con saluti ogni volta che si levava il suo nome. Tantissimi, la maggior parte, i bambini con maglie della mia Juve (ma anche qualche maglietta ahimè della Roma e dell'Inter. Ebrei italiani (israeliani a tutti gli effetti da anni) con la maglietta dell'Italia e con l'accento romano ah ah ah ah ah! Fantastico l'ebraico con accento romano, unico. Insomma io sono stato bene e trattato bene e mi rammarico per questi PERDENTI nella vita. Shalom shalom".
Ecco lo spirito giusto sconosciuto purtroppo a coloro che questo amico definisce giustamente perdenti nella vita. Concludo con una bella notizia appena apparsa sul sito web del Jerusalem Post (http://www.jpost.com/Diaspora/Jerusalem-back-on-the-map-in-Czech-text-books-467113). La Repubblica Ceca ha fatto marcia indietro e Gerusalemme resterà sui libri di testo come capitale di Israele. Come si può notare protestare civilmente serve sempre quando si ha a che fare con persone per bene come i cechi. Il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat ha applaudito la decisione ringraziando il Governo ceco per non aver ceduto alle prepotenze palestiniste...a qualcuno del BDS sarà venuto un leggero travaso di bile!
Deborah Fait
"Gerusalemme capitale di Israele unica e indivisibile"