Olanda: breve rassegna dell’aria che tira contro Israele
Commento di Manfred Gerstenfeld
(Traduzione di Angelo Pezzana)
Mark Rutte & Bibi Netanyahu
Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ai primi di settembre andrà in visita in Olanda. Una breve rassegna delle ostilità contro Israele in quel paese aiuteranno lui e il suo staff a conoscere meglio come la realtà olandese differisca dall’immagine positiva stravolta che molti hanno ancora: quella di Anna Frank e del suo Diario, letto in tutto il mondo.
La sua storia ha messo in ombra un aspetto molto più rilevante: il totale disinteresse del governo olandese in esilio a Londra durante la 2a Guerra Mondiale per il destino dei cittadini ebrei olandesi sotto l’occupazione tedesca.
Tre quarti dei 140.000 ebrei olandesi vennero assassinati nei campi di sterminio tedeschi in Polonia. L’Olanda è oggi l’unico paese dell’Europa occidentale a non avere mai riconosciuto il proprio fallimento in quegli anni nei confronti degli ebrei.
L’hanno ammesso di recente anche Monaco e il Lussemburgo. In più, malgrado gli archivi contenessero per decenni tutte le informazioni, è stato reso pubblico solo di recente che volontari SS olandesi avevano partecipato agli stermini di massa degli ebrei nell’Europa orientale.
Alla fine del secolo scorso, i comportamenti anti-isrealiani erano creciuti in molti ambienti olandesi. Attacchi contro lo Stato ebraico erano venuti da politici – della sinistra estrema ma anche del cento sinistra- media importanti, Ong pseudo umanitarie ecc. che hanno fortemente influenzato l’opinione pubblica.
Uno studio dell’Eurobarometro nel 2003 chiese quail erano gli stati che mettevano a rischio la pace nel mondo. Israele era al 2° posto dopo l’Iran, così si espresso il 59% degli europei. Fra tutti i paesi censiti, l’Olanda aveva la percentuale più alta: 74%. Spiegabile, se si considera la diffusa propaganda contro Israele che si svolge in Olanda. Uno studio dell’Università di Bielefeld in Germania ha rivelato che più del 38% degli olandesi è convinta che Israele sta conducendo una guerra di sterminio contro i palestinesi.
Il partito più fanaticamente contro Israele è il laburista, che fa parte della coalizione di governo guidata dal Primo Ministro liberale Mark Rutte. Le iniziative del partito laburista anti-Israele sono molteplici. Durante la prima Conferenza sul Medio Oriente del 2013, il leader del partito, Diederik Samson, aveva affermato che nel conflitto israelo-palestinese l’intera responsabilità era da attribuirsi a Israele e che la pazienza era arrivata alla fine. Anche i democratici cristiani hanno approvato una mozione parlamentare in cui si reclamavano sanzioni contro Israele.
All’inizio di quest’anno, il Ministro degli Esteri laburista Bert Koenders aveva cercato di ingannare il suo omonimo israeliano affermando che in Olanda c’era libertà di opinione e che il governo olandese era contro il BDS. Ma non disse che il governo olandese lo finanziava comunque, sovvenzionando l’organizzazione cattolica Coraid, che promuove il BDS, con mezzo miliardo di euro dal 2007 al 2011, e con altre somme di importo minore. Cordaid sostiene queste organizzazioni estremiste contro Israele da almeno 15 anni. Uno scandalo enorme avvenne nel 2002, quando si seppe che la Fondazione Ford aveva finanziato i caporioni anti-Israele del gruppo LAW, che venne sciolto con l’accusa di corruzione. Ma nessuno si preoccupò del fatto che Cardai aveva finanziato LAW con somme ancora maggiori.
L’attuale Ministro laburista del Commercio Estero e della Cooperazione e Sviluppo, Liliane Poumen, è stata una altissima dirigente di Cordaid dal 2001 al 2007. Altre organizzazioni olandesi pro-BDS hanno ricevuto sostanziosi finanziamenti governativi. Koenders si è anche dato da fare nella etichettatura della UE sui prodotti nel West Bank.
L’elenco degli invitati ebrei alla cena di gala del Re Guglielmo Alessandro in occasione della visita del Presidente d’Israele Shimon Peres nel 2013, non è mai stata resa nota. I presidenti delle due maggiori comunità ebraiche, la Ashkenazi Ortodox e la Liberal, non vennero invitati. Il capo del piccolo gruppo ebraico estremista anti-Israele EAJG era presente.
Per la prima volta nella storia dell’Olanda indipendente – escludendo l’occupazione tedesca- degli uomini d’affari ebrei hanno dovuto rivolgersi a dei bodyguards nel 2014 a causa delle minacce ricevute. L’atto antisemita più grave accaduto in Olanda è stato una rapina dello scorso anno ad Amsterdam - i criminali erano di etnia arabo-marocchina- contro una coppia di anziani sopravvissuti di Auschwitz. I delinquenti li chiamarono ‘sporchi ebrei’, picchiandoli brutalmente.
Lo scandalo più recente è una denuncia contrp il Mossad sul quotidiano NRC per presunte minacce a un attivista per i diritti umani in Olanda.
Ogni tanto il Pimo Ministro Rutte viene in visita in Israele con una delegazione di uomini d’affari olandesi. Accompagnato da due ministri del Partito Laburista, visita i Territori palestinesi. La prossima volta che Rutte ritornerà in Israele, il Primo Ministro Netanyahu può invitarlo, lui e i suoi ministri, a vedere il luogo dove avvenne la strage causata da un terrorista palestinese che si era fatto saltare in aria nella Pizzeria Sbarro nel 2001. Fra le 15 vittime vi erano 5 componenti la famiglia Schijveschuurder. Due genitori e tre dei loro figli vennero uccisi, altri tre feriti. Erano figli e nipoti di sopravvissuti olandesi alla Shoah.
Ecco alcuni esempi di come funziona l’odio contro Israele in Olanda, con tutto il materiale esistente se ne può ricavare un libro.
Manfred Gerstenfeld è stato presidente per 12 anni del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. E' appena uscito il suo nuovo libro "The war of a million cuts" (in inglese). E' una analisi di come ebrei e Israele sono delegittimati e come farvi fronte.