Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 29/08/2016, a pag.24, ccon il titolo " Chiamiamo terroristi gli islamisti ", l'analisi di Angelo Pezzana.
Si dice che non tutti musulmani sono terroristi, è vero, ma si omette che tutti i terroristi sono musulmani, danneggiando così anche quei musulmani che terroristi non sono. Ci si guarda persino dall’usare la parola terrorista, sostituita molto spesso con ‘radicale’, che non turba la tranquillità di che legge, non bisogna preoccupare chi vive in una Europa dove tra non molti anni le nostre società, da libere e democratiche, saranno costrette a riconoscere la legge islamica, la Sharia. La maggior parte degli europei non sa nemmeno che cosa sia, perché non glielo si dice, sempre per non sembrare islamofobi. Eppure fobìa vuol solo dire paura, e se si raccontasse semplicemente in che cosa consiste la Sharia, che coloro che gridano AllahU AKbar mentre ammazzano gli infedeli vorrebbero imporci, forse cominceremmo a chiederci perché dobbiamo accettare che i terroristi islamici ci vengano presentati come ‘elementi radicali’, una qualifica che non ci permette di conoscere ciò che sta realmente avvenendo intorno a noi. Tutte le stragi nel nome di Allah hanno seguìto un percorso ormai appurato quasi identico, anche i ‘lupi solitari’erano una interpretazione sostitutiva di terrorista islamico. Tra le ultime, in Belgio, a Charleroi, un tizio – non ci è dato sapere di più dalle cronache- estrae da una borsa un machete e si avventa contro due poliziotte, ne ferisce una gravemente al viso, urlando AllahU Akbar, colpisce la collega, finchè una terza donna poliziotto, che ha assistito alla scena, gli spara alle gambe e al torace. Il Premier belga Charles Michel ha dichiarato “ sembra un attacco con connotazione terrorista”. In questa concisa affermazione sta l’incapacità occidentale a capire un fenomeno che non è più soltanto una guerra civile fra sciiti e sunniti, interna al mondo islamico, ma che sta minacciando tutte le democrazie occidentali, che continuano a chiedersi quali siano mai le ragioni che spingono alcuni a sacrificare anche la propria vita pur di toglierla a coloro che vengono definiti infedeli. Il primo ministro belga ha espresso a voce alta ciò che scrivono ormai da anni la maggior parte dei media, esperti più che altro nel nascondere le radici del fenomeno terrorismo nella speranza di convincere coloro che vogliono distruggere le nostre società che noi occidentali democratici li capiamo, non ce l’abbiamo con loro, anche se mentre fanno stragi urlano AllahU Akbar, noi non ci facciamo caso, anzi, escludiamo nel modo più netto che c’entri la religione islamica, sosteniamo, quasi sempre senza averlo letto, che il Corano è un libro di pace, che le stesse religioni sono simboli di pace, quando da che mondo e mondo guerre sanguinose sono state combattute nel nome di qualche dio. Ma con l’islam è diverso, i musulmani sono gente pacifica, ci dicono, cosa indubbiamente vera, se si escludono quelli che in nome di Allah stanno seminando morte in tutto il mondo. Diamo un nome vero a quel che succede, è l’unico modo per riconoscere il Male e quindi essere in grado di combatterlo, persino,forse, di vincerlo.
Angelo Pezzana