venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
26.08.2016 Arrivano gli scout palestinisti, c'è da gioire ?
Sembra di sì, secondo Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 26 agosto 2016
Pagina: 41
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Gli scout aiutano la causa»

Riprendiamo da SETTE-CORRIERE della SERA di oggi, 26/08/2016, a pag.41, con il titolo "Gli scout aiutano la causa " in commento di Davide Frattini.

Di nostro aggiungiamo che nello statuto internazionale del movimento scout non vi è traccia, fra le varie iniziative, anche quella di sostenere chi progetta di distruggere uno Stato. E' quello che viene insegnato ai ragazzini palestinisti fin da piccoli, non è che mettendogli una divisa diversa il risultato cambia. Felicitarsi per l'apparizione degli scout palestinisti ci pare del tutto fuori luogo.

Immagine correlata

Immagine correlata
sono sempre gli stessi, cambia solo la divisa: fidarsi?

Immagine correlata
Davide Frattini non si pone la domanda

 Ecco il pezzo:

Gil scout palestinesi Si sono riu-niti per la prima volta nel 1912 alla scuola St George di Gem-salemme. Ventiquattro anni dopo i ragazzini in divisa con il basco rosso hanno interpretato fino in fondoisimboli militareschi, prendendo parte alla rivolta araba contro il Mandato britannico. Con la nascita dello Stato ebraico II movimento perde II riconoscimento dell'organizzazione che raggruppa le associazioni di tutto il mondo . Da allora (1948) fino al febbraio di quest'anno il gruppo non partecipava ai campi globali. L'adesione come membro ufficiale alla World Organization of the Scout Movement fa parte della strategia sostenuta dal presidente Abu Mazen. Che vuole vedere il nome Palestina, e la sua bandiera, inserito nell'albo degli organismi internazionali: dal voto dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite che ha garantito il ruolo di osservatore permanente (come quello dello Stato del Vaticano) alla adesione alla Corte internazionale di giustizia all'Aja. Cosi i ritrovi degli scout diventano un'occasione per i comizi politici. Alle celebrazioni per la riammissione nella Wosm hanno partecipato II raise il suo primo ministro Rami Hamdallah: hanno ringraziato i 162 Paesi che con voto unanime hanno decretato II reinserimento, le votazioni via Internet sono durate tre mesi. Jibril Rajoub, gia temuto capo dei servizi di sicurezza che adesso guida le federazioni sportive e giovanili, ha rilan-ciato nel discorso l'idea degli scout come movimento nazionalista: «L'obiettivo e rafforzare il ruolo di questi giovani nella lotta per la causa palestineseo. L'orga-nizzazione non vuole rianimare solo i gruppi in Cisgiordania, anche nella Striscia di Gaza (dove dominano dal 2007 i fondamentalisti di Hamas, rivall di Abu Mazen) e nei campi profughi in Libano. La speranza è di permettere ai ragazzini di continuare a viaggiare: a luglio otto scout sono stati in Polonia per il primo camp condiviso con i giovani europel.

Per inviare a Sette-Corriere della Sera la propria opinione, telefonare: 02/6339
oppure cliccare sulla e-mail sottostante


sette@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT