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Il Sole 24 Ore Rassegna Stampa
23.08.2016 Il cinismo di Ugo Tramballi scopre l'innocenza dei bambini
Cosa non fa pur di lasciar fuori l'islam

Testata: Il Sole 24 Ore
Data: 23 agosto 2016
Pagina: 1
Autore: Ugo Tramballi
Titolo: «L'eterna strage degli innocenti»

Riprendiamo dal SOLE24ORE di oggi, 23/08/2016, a pag.1, con il titolo " L'eterna strage degli innocenti ", il commento di Ugo Tramballi.

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Il cinismo di Tramballi non perde occasione per manifestarsi. Mentre il terrorismo islamico usa per le sue stragi anche i ragazzini, Tramballi la prende larga, tira in ballo la Shoah, che non c'entra nulla, ma fa sempre comodo a chi odia Israele e la usa per dire 'vedete, io non sono antisemita, non odio gli ebrei'- quasi metà dell'articolo riguarda Auschwitz - tira fuori la strage degli innocenti - solo ignorante o piuttosto in malafede? - tutto per lasciare fuori il terrorismo islamico. Infine la grande scoperta: i bambini sono innocenti! Complimenti al quotidiano della Confindustria e ai suoi associati industriali, non uno che protesti.

Ecco il pezzo:

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Ugo Tramballi

Le testimonianze dicono che gli aguzzini trattavano con dolcezza i bambini che stavano portando a morire. Li prendevano in braccio, li consolavano: non volevano spaventarli più di quanto già non fossero. Insieme alle loro madri - non sempre, a volte completamente soli - venivano fatti spogliare perché per motivi igienici era necessario fare la doccia. Poi le Ss sigillavano le porte delle camere a gas e aprivano le valvole del Zyclon B. Due ore dopo il loro arrivo al campo, erano già morti. «Si potevano sentire le grida e il pianto dellevittime, ed era chiaro che stavano lottando per sopravvivere»,avrebberaccontato un medico di Auschwitz. In questo e altri modi fra il 1942e il '45 sono stati uccisi unmilioneemezzo di bambini europei, di religione ebraica. Ai piccoli gemelli pensava direttamente il dottor Mengele con i suoi esperimenti genetici. Al Museo dell'Olocausto di Gerusalemme, lo Yad Vashem, nel buio dell'edificio che li ricorda, la luce di poche candele è moltiplicata dagli specchi. Lentamente, una voce sempre uguale ripete il nome, l'età e il luogo di nascita di ogni vittima Non c'è dunque niente di nuovo sotto il sole che l'Isis o Boko Haram siano stati capaci d'inventarsi per stupire e spaventare. La strage degli innocenti è un'antica attività umana, un annesso delle guerre, dei conflitti civili e sorattutto religiosi di ogni epoca. a l'atto di sfregio, l'odio più profondo verso il nemico: lo si colpisce nella speranza, ne si sradicano le radici affinché l'oblio incominci subita Era probabilmente anche per questo che l'altra sera a Gaziantep l'Isis ha voluto colpire la festa di un matrimonio dove i bambini ci sono sempre. Non è ancora chiaro se poi anche il kamikaze fosse un bambino o un uomo. II secondo caso diventa psicologicamente quasi più accettabile: come se nel massacro fosse stato compiuto un omicidio in meno, quello di un inconsapevole piccolo kamikaze. Fosse invece avvalorata la prima eventualità, le autorità turche vogliono capire se l'eventuale bambino assassino fosse consapevole o no: se cioè la cintura esplosiva fosse stata innescata a distanza o sia stato proprio lui afarlo. Ha importanza? Le agenzie di stampa spiegano che anche nel tentativo fallito di un dodicenne, ieri a Kirkuk in Iraq, «non è chiaro se» ilbambino che nascondeva l'esplosivo sotto la maglia del Barcellonadi Messi «volesse commettere l'attacco o sia stato costretto dal gruppo jihadista». E irrilevante. II bambino è comunque innocente: lo scagiona il pianto di terrore quando ha rischiato di essere linciato dagli uomini che era arrivato a un passo dall'uccidere, comunque inconsapevolmente. In casi come questi si finisce invischiati nella retorica con estrema facilità. I giornalisti non sono adeguati a cogliere lo spirito e la tragedia umana fmo a queste profondità: servono i grandi scrittori. E pochi fra loro ci riescono. Tuttavia non è retorico riservare la nostra pietà anche al bambino di Kirkuk, sopravvissutoai demoni instillati nellasuatesta dagli adulti. L'anno scorso fece il giro del mondo l'immagine del bambino di un villaggio afghanoche si eradisegnatoaddosso la maglia di Messi, in quel caso dell'Argentina II campione commosso gliene inviò una originale. Sarebbe bel lo se ora ne mand asse una del Barça al presunto assassino di Kirkuk. Le vie della redenzione infantile non sono complesse come quelle degli adulti.

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