Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 17/08/2016, a pag.3 l'editoriale con il titolo " C'è sottomissione e sottomissione ".
All’Angelus, Papa Francesco ha rivolto il suo pensiero “alle donne sopraffatte dal dramma della violenza, alle donne schiave della prepotenza dei potenti, alle bambine costrette a lavori disumani, alle donne obbligate ad arrendersi nel corpo e nello spirito alla cupidigia degli uomini”. Sacrosanto. Ma il Papa, che non è Laura Boldrini, dovrebbe sapere che c’è una “violenza domestica” ben più grave che strozza e uccide milioni di donne nel mondo. Esattamente dieci anni fa, una ragazza figlia di immigrati, Hina Saleem, venne assassinata dai famigliari che la seppellirono nell’orto di casa l’11 agosto 2006 a Saluzzo, nel bresciano. Sono tante le “colpe” delle vittime dei delitti d’onore in Europa: il rifiuto di indossare il velo, vestire all’occidentale, frequentare amici cristiani, convertirsi a un’altra fede, voler studia- re, chiedere il divorzio, essere troppo “indipendente”. Il decimo anniversario di quella giovane immigrata, innamorata dell’Italia e di un ragazzo italiano col quale progettava di andare a vivere, è caduto quasi nel totale silenzio in Italia. Delle istituzioni, dei media e del Papa. Dopo Hina sono venute le migliaia di donne yazide nelle gabbie dell’Isis. In Europa risultano “scomparse” migliaia di ragazze musulmane, spesso già cittadine europee. Ne spariscono decine al mese, tutte allo stesso modo: partono per un viaggio all’estero e a scuola o sul posto di lavoro non tornano più. C’è sottomissione e sottomissione. Hina Saleem fu sepolta con la testa rivolta verso la Mecca. Ogni tanto dovremmo avere il coraggio di rivolgerci anche la nostra, anziché infilarla sotto la sabbia come gli struzzi.
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