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La Repubblica Rassegna Stampa
12.08.2016 L'UCEI scrive a De Magistris: 'Indegno dare la cittadinanza di Napoli a un terrorista'
Commento di Alessio Gemma

Testata: La Repubblica
Data: 12 agosto 2016
Pagina: 2
Autore: Alessio Gemma
Titolo: «Scontro sulla cittadinanza al palestinese Kayed»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA - NAPOLI di oggi, 12/08/2016, a pag. 2, con il titolo "Scontro sulla cittadinanza al palestinese Kayed", il commento di Alessio Gemma.

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Luigi de Magistris, sindaco di Napoli

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Noemi Di Segni

Un caso al comune di Napoli. «Gentile sindaco, la cittadinanza onoraria data a un pericoloso estremista palestinese lede l'immagine di Napoli, città sempre attenta ai valori della vera democrazia». L'allarme indirizzato a de Magistris porta la firma del leader della comunità ebraica in Italia: Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei). Ma l'appello è firmato anche da Lydia Schapirer, presidente della comunità ebraica di Napoli, e si conclude con l'invito al primo cittadino «a intervenire al più presto per revocare l'iniziativa».

Si tratta dell'onorificenza proposta nel consiglio comunale del 5 agosto, durante la discussione sul bilancio di previsione, per Bilal Kayed, palestinese rinchiuso per 14 anni nelle carceri israeliane. Un martire? Un perseguitato politico? Non proprio, per Di Segni e Schapirer che scrivono al sindaco: «Kayed è tutto fuorchè un uomo di pace. Ha trascorso 14 anni nelle carceri israeliane per le sue azioni violente e gode del sostegno di un'organizzazione terroristica quale è Hamas, che non esita a uccidere civili innocenti, compresi donne, anziane e bambini, pur di alimentare un conflitto permanente nella regione mediorientale».

Insomma, Palazzo San Giacomo si trova così al centro dello scontro arabo-israeliano. E ieri il sindaco non ha voluto rispondere alle parole della portavoce della comunità ebraica. Era stato Mario Coppeto, consigliere della maggioranza eletto con "Napoli bene comune a sinistra", a lanciare l'idea della cittadinanza onoraria per Kayed. Un monito che aveva suscitato la reazione contraria dell'opposizione: in testa, la deputata di Forza Italia Mara Carfagna, prima degli eletti in consiglio comunale: «Il Comune sta dalla parte di un'organizzazione terroristica». Replicava de Magistris: «Carfagna ha fatto parte di quei governi che hanno alimentato le guerre».

Ore notturne di dibattito tra maggioranza e opposizione sulla questione mediorientale, nonostante i quasi 1400 ordini del giorno sui conti del Comune. Fino a che Marco Nonno, consigliere eletto nelle liste di Lettieri, un passato in An, non rilanciava la richiesta della medesima cittadinanza onoraria al rabbino capo di Gerusalemme. Quasi una sfida da contrapporre alla giunta arancione. C'era il parere contrario dell'amministrazione perché «mancano le altre confessioni religiose», il sindaco però non escludeva la possibilità di un consiglio monotematico sull'argomento. Si arrivava a un ordine del giorno stilato dal consigliere Salvatore Pace di Dema per conferire la cittadinanza onoraria a tutti i «i capi religiosi delle comunità abramitiche del Medioriente». Soluzione ecumenica, approvata all'unanimità. E ieri, di fronte alla missiva della presidente dell'Ucei, dal Comune facevano notare che «gli uffici - sollecitati dal sindaco - stanno lavorando per far si che la cittadinanza per tutti i capi religiosi, come deciso dal consiglio comunale, sia pronta entro quest'anno». Entro Natale, si dice.

Ma il caso Kayed scuote la comunità ebraica. «Siamo attonite e preoccupate - proseguono Noemi Di Segni e Lydia Schapirer - da questa iniziativa, ultima di una serie, quando oggi tutte le istituzioni italiane sono chiamate a collaborare per la garanzia dei fondamentali valori costituzionali e a una rigorosa verifica di chi risiede e dimora nelle nostre città». Chiaro il riferimento a precedenti scelte filo palestinesi. Nel 2013 ci fu il conferimento della cittadinanza onoraria, con solenne cerimonia al Maschio Angioino, ad Abu Mazen, presidente dell'autorità palestinese, che suscitò l'ira del rabbino capo di Napoli e dell'Italia meridionale, Scialom Bahbout. Poi la più recente onorificenza al leader curdo Abdullah Ocalan.

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