Le nostre Olimpiadi. Credo si sia parlato troppo poco del vergognoso e vile episodio degli ' atleti ' ( antisemiti ) libanesi. Passato tutto in sottotono. Per non parlare ( come al solito ) degli altri atleti che si rifiutano di incontrare gli atleti israeliani. Proporrei un singolare paradosso: tutte le volte che si ripete la medesima situazione, squalificare immantinente l'antisemita atleta di turno e assegnare la medaglia d'oro all'atleta israeliano. Certo,lo so,non accadrà mai,ma sarebbe bello. Mi è piaciuto tantissimo, ciò che ha commentato il tecnico della squadra di vela.' Lo spirito olimpico è la cosa più importante e noi siamo venuti qui per proteggerlo'. Vorrei concludere dicendo quanto sia stato bello vedere l'entrata della nostra delegazione dentro il Maracanà. I nostri giovani hanno il profumo della gioia di vivere ed il sapore della speranza. Quanto sono allegri,gioiosi,belli ed orgogliosi di appartenere allo Stato di Israele. Non ce n'è come loro. Nessuno farà loro paura.Mai! Shalom.
Alessandra Gargaro
Rimandiamo a questo proposito alle analisi di Ugo Volli e Deborah Fait pubblicate su IC ieri e oggi.