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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.08.2016 Kafka a Gerusalemme
I preziosi manoscritti vanno alla Biblioteca Nazionale d'Israele

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 agosto 2016
Pagina: 35
Autore: la redazione
Titolo: «La Corte Suprema ha deciso: i manoscritti di Kafka alla Biblioteca d'Israele»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 09/08/2016, a pag. 35, la breve "La Corte Suprema ha deciso: i manoscritti di Kafka alla Biblioteca d'Israele".

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Franz Kafka

I manoscritti di Franz Kafka (1883-1924) resteranno di proprietà della Biblioteca nazionale di Israele. Lo ha stabilito la Corte suprema d’Israele. La decisione mette fine a una questione che durava da tempo. I materiali erano stati affidati da Kafka a Max Brod, ceco ebreo, suo amico ed esecutore testamentario. Brod custodì gli autografi dell’autore di La metamorfosi, nonostante la richiesta dell’amico di bruciarli alla sua morte. Quando Brod lasciò la Cecoslovacchia, occupata dai nazisti, lì portò con sé in Palestina.

Prima della morte, avvenuta nel 1968 a Tel Aviv, Brod affidò i diari e le carte di Kafka alla sua segretaria, Ester Hoffe, e dispose che fossero donati all’Università ebraica di Gerusalemme o a «un’altra istituzione ebraica in Israele o all’estero». Hoffe, invece, decise di mettere all’asta il manoscritto originale de Il processo per due milioni di dollari e alla sua scomparsa, nel 2007, lasciò i materiali ai suoi eredi. Nel 2009 lo Stato d’Israele ha fatto loro causa reclamando la proprietà dei manoscritti. Ora arriva la decisione della Corte suprema di respingere l’appello presentato degli eredi di Esther Hoffe stabilendo che Brod, l’amico di Kafka, avrebbe voluto che i manoscritti fossero non venduti ma conservati.

Per inviare la propria opinione al Corriere della Sera, telefonare 02/62821, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@corriere.it

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