Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 02/08/2016, a pag. 44, la breve "Palestinesi, bagagli bloccati in Israele".
In Israele, e a maggior ragione all'aereoporto Ben Gurion, la sicurezza è una necessità quotidiana. Di conseguenza tutti i viaggiatori devono sottostare alle procedure minime capaci di garantire l'incolumità di tutti e la sicurezza dei voli. Questo vale anche per gli atleti della rappresentanza palestinese. Nessuno scandalo dunque: la normale applicazione di procedure consolidate che hanno dato fino a oggi come frutto l'assenza di attentati nell'unico aereoporto internazionale di Israele. Lo scandalo, semmai, è che i media non perdano l'occasione per trasformare una non-notizia in una notizia.
Ecco la breve:
Controlli di sicurezza all'aereoporto Ben Gurion
Senza indumenti da gara e allenamento ma, soprattutto, senza le divise e la bandiera per la sfilata inaugurale dei Giochi, in programma venerdì. Tutto bloccato alla dogana in Israele. È la denuncia del Comitato olimpico palestinese. Munther Masalmeh, segretario generale del Comitato, ha detto che indumenti ed equipaggiamento acquistati per la squadra (nella foto sopra) attendono ancora di passare la dogana per raggiungere il Brasile.
La capo delegazione palestinese, Ghadya Abuzayyad, ha lanciato un appello al Cio: «Aiutateci». Israele ha negato di avere notizia del problema, ma si è detta pronta a collaborare se riceverà una richiesta in tal senso dai palestinesi.
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