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Informazione Corretta Rassegna Stampa
01.08.2016 IC7 - Il commento di Andrea Jarach: L'ipocrisia si scioglie in una pozza di sangue
Dal 24 al 30 luglio 2016

Testata: Informazione Corretta
Data: 01 agosto 2016
Pagina: 1
Autore: Andrea Jarach
Titolo: «IC7 - Il commento di Andrea Jarach: L'ipocrisia si scioglie in una pozza di sangue»

IC7 - Il commento di Andrea Jarach
Dal 24 al 30 luglio 2016

L'ipocrisia si scioglie in una pozza di sangue

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Ci volevano le malefatte dell'ISIS in Europa per far aprire gli occhi da anni di ipocrisia al sistema dei media. Per anni la lotta eroica e quotidiana per la sopravvivenza condotta da Israele e dai suoi cittadini è stata definita nel migliore dei casi "risposta sproporzionata" fino alle accuse di aver creato il "Muro dell'Odio", e al continuo ribaltamento della posizione di attaccante e difensore. Ricordiamo tutti con sgomento la fredda indifferenza con cui i "coloni" macellati, anche se neonati in culla, venivano accompagnati alla tomba da una opinione pubblica internazionale che riusciva a creare una categoria non umana, quella appunto dei coloni, meritevoli di essere sgozzati da giovani islamici.

Per alcuni commentatori il fatto stesso di vivere in Israele significava essere un usurpatore non degno di solidarietà. Lo dimostrano le cronache della ondata di attentati al coltello o con investimenti automobilistici ai danni della folla. Nessuna pietà e tanto disinteresse per le vittime (definite soldati, religiosi, coloni...), grande partecipazione per i terroristi di volta in volta ragazzi, giovani, abitanti dei territori occupati.

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L'Europa sotto attacco

Poi arriva la tragica catena di attentati dell'ISIS. E improvvisamente, come colpiti tutti da una illuminazione dal cielo, come risvegliati da un sonno durato decenni, si iniziano a vedere portati a modello i sistemi di sicurezza israeliani. Di fronte a un TIR lanciato sulla folla nessuno mette in dubbio la legittima reazione delle forze dell'ordine francesi che crivellano l'abitacolo del TIR di colpi. Di fronte ai "martiri" che sgozzano un anziano prete in chiesa nemmeno un dubbio sulla uccisione da parte della polizia degli attentatori. A sangue freddo. Direi una esecuzione in diretta TV.

Ma la cosa più irritante, per chi ha sofferto insieme ad Israele in questi anni, è il fiorire di dotti interventi, di speciali televisivi, di paginate sui quotidiani che titolano "il modello israeliano nella lotta al terrorismo". Ah improvvisamente gli "attivisti", i "giovani", i militanti, ci manca poco che si usasse la parola partigiani, diventano senza troppi eufemismi "terroristi". Ma dai che scoperta!. È bastato che le stesse atrocità le commettessero in Europa e di colpo cambia anche il lessico. Ben magra soddisfazione per chi ne soffriva prima. Ma visto questo emergere della verità (Israele è il primo baluardo nella guerra in corso e che questa guerra la combatte da prima di essere nato, diciamo almeno dagli anni '30 del '900) ecco sorgere, in tempo reale, le teorie complottiste che vedono Israele dalla parte dell'ISIS.

Israele il male assoluto non può mai essere una vittima. Anzi si prosegue con il terrorismo la storia relativa alla Shoah (nel senso che ambedue sono esagerate dai media e auto inflitte manipolando tutti). I folli antisemiti anche di fronte all'evidenza sono i soli a non cambiare. È servito tanto sangue ma almeno i media sembrano avviati su una strada più equilibrata. Ci vorranno anni per riavere una opinione pubblica equilibrata. Il veleno seminato su Israele in questi decenni, soprattutto dai media, è inserito nel profondo delle coscienze e lo si capisce ogni volta che si parla di Israele nella vita di tutti i giorni. Davvero triste che serva a essere un po' più onesti una minaccia alla serenità e alla vita. Onestà. Tocco un tema delicato lo so. Ma non posso non dedicare un pensiero a Papa Francesco, alla sua Messa in mondovisione sotto il Bambin Gesù vestito con la keffia palestinese, o alla foto simbolo sotto il muro nella sua sezione in muratura prima di Betlemme con le scritte e gli slogan palestinesi. Perché? Perché? Perché? Una sacra alleanza contro i "fratelli maggiori" non avrebbe senso. Francesco è uomo intelligente e dotto. Non può non sapere da dove arriva la minaccia fisica alla Chiesa e al mondo. E allora perché?

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Andrea Jarach - Presidente Proedi Editore


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