Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 22/07/2016, a pag. 13, la breve "Libia, Gentiloni: serve unità delle forze di sicurezza".
Le parole di Gentiloni sono a dir poco banali. E' naturale, dunque, che non avranno conseguenza alcuna. Un prosecutore, dunque, della politica traballante di Federica Mogherini
Ecco la breve:
Paolo Gentiloni
Il ruolo dell’Italia in Libia resta centrale e il nostro Paese conferma il pieno appoggio al governo di Al Sarraj, insediatosi da qualche mese a Tripoli. A margine dell’incontro della coalizione anti-Isis a Washington,il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rilancia ha avuto un colloquio con il ministro degli Esteri libico Mohammed Taher Siala al quale ha ribadito l’auspicio che vengano compiuti passi avanti nella sicurezza del Paese, a partire da Tripoli. Per questo uno dei passaggi fondamentali è garantire l’unità delle forze di sicurezza che includano anche i reparti leali al leader dell’Est, il generale Haftar, a patto naturalmente che quest’ultimo riconosca l’autorità politica del governo di accordo nazionale. L’Italia - ha ribadito Gentiloni - ha riconfermato l’impegno italiano a offrire tutto il sostegno necessario «nel caso questo venisse richiesto dal governo libico». «Questo sostegno - dice il titolare della Farnesina - potrebbe concretizzarsi in varie forme, a partire dall’addestramento delle forze di sicurezza».
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