Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 20/07/2016, a pag. 2, con il titolo "Dagli 007 al volo notturno, ecco i misteri del golpe", il commento di Marta Ottaviani.
Marta Ottaviani
La notte del golpe in Turchia
La versione ufficiale è credibile?
Sul contro golpe del presidente della Repubblica, Recep Tayyip Erdogan, non ci sono dubbi. Ma sul golpe venerdì scorso, continuano ad affiorare particolari che gettano ombre sulla versione ufficiale, che ormai fa acqua da tutte le parti. L’ultimo, solo in ordine temporale, è che i servizi sapevano che ci sarebbe stata un’operazione militare su larga scala.
Chi sapeva del colpo di Stato?
I servizi segreti sapevano del golpe fin dalle 16, ossia cinque ore prima che il colpo di Stato divenisse effettivo. Il capo del Mit, il servizio segreto turco, è Hakan Findan, uomo di fiducia di Erdogan. Per quanto il vicepremier, Numan Kurtulus lo abbia smentito, stando a fonti attendibili vicine all’esecutivo, nel pomeriggio era stato informato anche Ibrahim Kalin, portavoce di Erdogan. Impossibile che il presidente fosse all’oscuro di tutto. Eppure, nonostante questo avvertimento, il golpe è entrato in esecuzione comunque.
Chi sono i veri responsabili?
I responsabili del golpe sono stati individuati poche ore dopo l’accaduto, ma da quel momento sono cambiati almeno due volte e se il nucleo operativo del colpo di Stato inizialmente era formato da appena cinque generali, adesso sono almeno 30. Tre giorni dopo l’ex generale a quattro stelle, Akin Ozrtuk, confessa, prendendosi la responsabilità. Ma l’epurazione non si limita più, come nei primi due giorni a gradi bassi delle Forze Armate.
Fra gli arrestati ci sono anche membri dello Stato maggiore, nonché due stretti collaboratori nel Capo di Stato, considerati affidabili anche dai servizi.
I giovani soldati erano consapevoli?
Alcuni soldati durante i loro interrogatori hanno dichiarato che non stavano partecipando al golpe, ma che i loro superiori avevano detto loro che si trattava di un’esercitazione. Per questo non hanno utilizzato le armi quando hanno visto la folla inferocita venire loro incontro per linciarli. Se alcuni potrebbero essere stati ingannati, l’apprensione di altri giovani traspare anche da alcune chat su Whatsapp pubblicate ieri, nelle quali ci si scambiava informazioni su come stesse andando il golpe, messaggi di coordinamento, ma anche timori di un fallimento.
Dov’era Erdogan?
Uno dei lati più oscuri di questo golpe sono gli spostamenti del presidente Recep Tayyip Erdogan, che ha sostenuto di essere scampato per un attimo a un attentato nell’albergo dove risiedeva. Inizialmente si è sostenuto che Erdogan stesse cercando di scappare. Successivamente è stato dimostrato che il Gulfstream presidenziale non ha mai lasciato i cieli turchi e nonostante questo non è mai stato colpito dagli F16. Dubbi anche sul fatto che il presidente fosse realmente sull’aereo e che invece abbia aspettato l’esaurirsi del golpe con suo figlio Bilal da una località segreta.
Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante