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Germania e Europa: il populismo in arrivo Analisi di Manfred Gerstenfeld (Traduzione di Angelo Pezzana) L’affermazione del populismo di destra in Europa – in particolare in Germania - suscita interessanti analisi sui media internazionali. Lo conferma il dibattito in merito all’anti-semitismo nel partito Alternative fur Deutschland (AfD). Ci sono alcuni aspetti, al di là di questo specifico caso, che meritano di essere affrontati. Per diversi motivi, la crescita dei movimenti populisti in diversi paesi europei deve essere valutata con attenzione da Israele e dai leader delle comunità ebraiche. È il caso del Baden Wurttenberg, dove l’AfD ha ottenuto il 15.1% nelle elezioni del marzo 2016, con 23 membri eletti su un totale di 143, in uno stato di 10 milioni di abitanti. Fra gli eletti, Wolfang Gedeon, autore di molte dichiarazioni anti-semite. Alcuni mesi dopo, Iorg Methuen, leader locale del AfD ma anche co-presidente a livello nazionale del partito insieme a Frauke Petry, voleva espellere Gedeon. Per farlo era richiesta una maggioranza di due terzi del partito. Furono soltanto 12 a votare a favore. In risposta a chi aveva sostenuto Gedeon , e insieme a Methuen, hanno creato un nuovo gruppo parlamentare. Petry, che guida il partito in Sassonia, si recò a Stuttgart, la capitale del Baden Wurttenberg, e convinse Gedeon ad uscire da quel che restava del partito. Questo generò una tensione con Methuen, che la giudicò una interferenza nei suoi confronti. Malgrado la questione Gedeon si fosse risolta, Methuen si oppose alla riunificazione delle due fazioni. Pochi giorni dopo un altro parlamentare si unì al gruppo separatista. Alcuni esempi dell’anti-semitismo di Gedeon: “ il Talmud ebraico è il nemico interno dell’Occidente cristiano”, mentre definiva i negazionisti della Shoah “dissidenti”. Un pensiero che andava aldilà di un vago anti-semitismo. Per anni ha costruito una teoria cospiratoria sugli ebrei. La recente definizione di anti-semitismo da parte dell’ “International Remembrance Association for the Shoah (IHRA)”, accettata da 31 paesi, Germania inclusa, ha dato un valido aiuto per definire il carattere anti-semita di queste e altre affermazioni.
Nessun dubbio per le frasi di Gedeon, che accetta come vere le falsificazioni dei Protocolli dei Savi di Sion, che attribuivano agli ebrei la volontà di impadronirsi del mondo. Molte sentenze di tribunale prima della Seconda Guerra Mondiale hanno stabilito che quel testo era un falso. L’elemento centrale degli scritti di Gedeon era quindi anti-semita, secondo la definizione IHRA, che dice “ l’anti-semitismo accusa gli ebrei di cospirare contro l’umanità” Gedeon, poi, sostituisce la parola ‘ebreo’ con ‘sionista’, una massoneria-sionista inventata che cospirerebbe per controllare la cultura occidentale. Sostiene inoltre che il sionismo ha una grande influenza sull’ anti-nazismo. Da che si deduce che secondo Gedeon il Nazismo non poi niente male, mentre l’essere anti-nazisti è un esempio di controllo del pensiero a opera dei sionisti. Gedeon attribuisce agli ebrei la colpa dell’ostilità verso di loro. L’anti-semitismo, secondo la definizione IHRA, rappresenta la base del pensiero di Gedeon, su cui ha costruito le sue affermazioni. Nelle accuse di anti-semitismo, non è sufficiente citare quei passi che lo sono, ma anche spiegarli con l’aiuto della definizione elaborata da IHRA. È questo il modo professionale per affrontare l’argomento, evitando ogni ambiguità. Significa investire tempo, ma è indispensabile.
La recente inchiesta su anti-semitismo, islamofobia e razzismo nel Partito Laburista inglese di Shami Charabarti ha dimostrato come le analisi non professionali e travisate possono diventarlo se non partono da una specifica definizione di anti-semitismo. Seguire con attenzione la politica del AfD e degli altri partiti populisti da parte degli ebrei europei e di Israele è d’obbligo vista la situazione politica europea. L’AfD era nata nel 2013 come partito conservatore a destra della Unione democratica cristiana di Angela Merkel. Oggi è presente in molti parlamenti federali, subendo cambiamenti sia a livello di programma che di persone. Ultimamente le politiche anti-immigrati sono al centro delle sue attività. La politica delle porte aperte iniziata dalla Cancelliera tedesca Angela Merkel nel settembre 2015 e il successo arrivo di più di un milione di persone hanno contribuito a farne aumentare il consenso. Una immigrazione parzialmente fuori controllo è causa del successo del populismo in Germania e non influisce su quanto avviene all’interno della AfD, che la sua leadership rimanga al potere oppure no. Le politiche pro-immigtai e le violenze commesse da alcuni gruppi di immigrati e da singoli hanno favorito la crescita del populismo in altri paesi europei, fra cui Svezia, Astria e Olanda. La nuova realtà della politica europea e la crescita del populismo spingono Israele a ripensare le proprie consuetudini e le politiche che ne derivano, verso i partiti populisti. Alcune sono fuori discussione, come verso il neo-fascista Jobbik in Ungheria e Alba Dorata in Grecia. Cinque Stelle in Italia è un movimento anti-Israele, così come Podemos in Spagna, partito della sinistra. Altri, invece, sono amici, o potenzialmente lo sono, verso Israele. Da qui nasce il dilemma, dato che l’establishment politico cerca di isolare questi partiti, il che impedisce a Israele di intrattenere relazioni normali con loro. In particolare, data la politica anti-Israele di molti partiti europei socialdemocratici e di sinistra – ma non tutti - Israele non può permettersi di rifiutare l’appoggio populista. Una soluzione a metà potrebbe essere quella di trasferire ai singoli israeliani, piuttosto che al governo, di stabilire e mantenere relazioni con in partiti populisti, inclusa la AfD sempre che non si autodistrugga per conflitti interni.
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