L’Onu è stato preso in ostaggio: è ora di liberarlo
Commento di Yair Lapid
(dal Jerusalem Post, 8 luglio 2016)
Yair Lapid è membro della Knesset e Segretario del partito Yesh Atid (C’è un Futuro)
Il portavoce dell’UNRWA, Chris Gunness,ha duramente criticato la decisone di Israele di demolire le case dei terroristi che lo scorso dicembre hanno accoltellato a morte due israeliani alla Porta di Jaffo nella Città Vecchia. Ho una domanda per lei, Sig.Gunness: chi glielo ha chiesto? UNRWA è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei rifugiati palestinesi, il cui ruolo è chiaramente definito. Si suppone che debba aiutare i palestinesi a trovare un lavoro e nel caso non lo trovassero di assisterli. Tutto qui, non ha altri ruoli. Non esiste alcun mandato al suo interno che giustifichi alcun intervento in questioni che attengono alla sicurezza di Israele.
E nel suo passato, sig.Gunness, non c’è nulla che la qualifichi in grado di consigliarci come proteggerci o che le consenta di interpretare la parte del giudice nel conflitto israelo-palestinese. Già che ci siamo, ho qualche altra domanda. Perché lo Stato di Israele non compare sulle mappe delle scuole dell’UNRWA? Se lei condanna la violenza, perché è rimasto in silenzio quando divenne chiaro che un edificio UNRWA veniva adibito quale copertura per i terroristi che entravano nel tunnel da dove raggiungevano e poi uccidevano tre soldati israeliani? Perché è rimane in silenzio quando a Gaza perseguitano gli omosessuali e incendiano le chiese? Perché i palestinesi sono gli unici al mondo a poter ereditare dai genitori la qualifica di rifugiati? Perché uno che è nato in Qatar, vive in una villa a Parigi, ha un passaporto spagnolo e continua a essere considerato un rifugiato palestinese?
Perché tra i 23.000 impiegati dell’UNRWA ci sono tanti appartenenti a Hamas? Non lo dico io, ma lo stesso commissario generale della sua organizzazione. Perché i palestinesi sono i soli ad avere una agenzia per i rifugiati creata solo per loro? A che cosa è dovuto che invece non viene riconosciuto ai 21.5 milioni di rifugiati del Tibet, Darfur, Siria, Iraq ecc.? Com’è che, da quando l’UNRWA è stata fondata nel 1950, il numero dei rifugiati è passato da 750.000 a più di 5 milioni (!) senza che un singolo palestinese sia mai stato espulso? È forse l’UNRWA a creare rifugiati? Ho una domanda anche per i cittadini americani: lo sapete che è con i dollari delle vostre tasse che questa follia viene finanziata?
Ma c’è altro, UNRWA non è nata dal nulla. È parte di una campagna globale anti-semita molto bene organizzata con altre agenzie Onu fra le quali ha un posto di rilievo. Prendiamo per esempio il Consiglio Onu per i Diritti Umani. Da sempre non ha mai espresso una critica legittima, negli ultimi dieci anni sono state votate 61 risoluzioni che condannavano l’abuso dei diritti umani nel mondo, e contro Israele ne sono state votate 67. Non è un errore di conteggio, il Consiglio ha condannato proprio Israele, un paese democratico che si attiene alle leggi internazionali molte più volte di tutti i paesi del mondo messi insieme. Non dimentichiamo: in questi ultimi anni più di 400.000 persone sono state massacrate in Siria; ci sono guerre in Afghanistan, Iraq, Ukraina; in Cina e Iran le condanne a morte sono quotidiane.
Ma questi fatti non interessano il Consiglio Onu dei Diritti Umani, che continua ad assolvere gli assassini e condanna Israele dove i diritti delle donne e della comunità LGBT sono protetti, dove le elezioni e i media sono liberi, dove i cittadini arabi siedono nel Parlamento e alla Corte Suprema, nell’esercito e in tutti i settori governativi. C’è altro ancora. Diamo un’occhiata all’Organizzazione Mondiale della Sanità, altra agenzia Onu,che recentemente ha tenuto il proprio congresso annuale. Come previsto si è discusso delle aspettative di vita, mortalità, la diffusione delle malattie e l’importanza dei vaccini. Eppure l’assemblea ha incluso e approvato una dura condanna contro un solo paese: Israele, “colpevole dell’occupazione del Golan”.
Non è stata data alcuna spiegazione su quale fosse la relazione con il tema della salute. A 200 metri dal Golan israeliano, in Siria, centinaia di migliaia di uomini, donne e bambini vengono massacrati senza che questo venga nemmeno citato nella risoluzione. Eppure c’era un legame tra il Golan israeliano e la salute, in questi ultimi anni Israele ha accolto senza clamore centinaia di bambini siriani feriti nella guerra curandoli nei propri ospedali. La risoluzione conteneva anche una seri di ‘fatti’ inventati, presi dalla sciagurata propaganda palestinese distribuita all’interno della Organizzazione Mondiale della Salute.
Ad esempio, un rapporto sosteneva che “Israele contagiava i palestinesi con dei virus che provocano il cancro”, un’accusa che poteva essere ospitata dallo Sturmer. Il rapporto era anche illustrato da immagini che accrescevano ancora di più i toni drammatici. Uno, dal titolo “ presa durante la guerra di Israele a Gaza nel 2014” era in realtà una fotografia che simulava un attacco a Teheran , pubblicata in un blog molto seguito alcuni anni fa. Le montagne che circondano la capitale iraniana erano state cancellate per renderla credibile.
Un’altra foto, sottotitolata “ la devastazione causata dalla guerra di Israele a Gaza nel 2014”, era stata presa invece a Beirut agli inizi del 2000. Questi falsi sono stati ospitati in un rapporto ufficiale delle Nazioni Unite. Come è potuto accadere? Le Nazioni Unite hanno subìto un ostile cambio di gestione. I 136 paesi ‘non allineati’ garantiscono oggi una maggioranza automatica contro Israele in ogni votazione in tutte le Agenzie Onu. In gran parte sono stati islamici, altri sono produttori di petrolio. Possono permettersi di comportarsi in questo modo perché hanno capito che le nazioni democratiche tacciono. Perché rimangono in silenzio, quando potrebbero impedirlo?
Gli Stati Uniti finanziano il 22% del bilancio dell’Onu, 6 paesi - Usa, Giappone, Francia, Inghilterra, Italia e Germania contribuiscono al 65% del bilancio totale. Questi paesi potrebbero intervenire, rifiutandosi di continuare a permettere quello che è avvenuto sino ad oggi, ne deriverebbe la fine di tutti questi attacchi contro Israele. Ma l’Onu è stato preso in ostaggio. È giunta l’ora di liberarlo.