Chi disinforma di più tra il Fatto Quotidiano, l'Avvenire e Repubblica è il Vaticano. L'omissione più grave è quella di papa Bergoglio, che non considera terrorismo l'assassinio di inermi cittadini israeliani, anche se si tratta di donne e bambini. Il quotidiano dei Vescovi e l'Osservatore Romano non fanno altro che seguire gli insegnamenti del papa.
Aldo Vagata
Invitiamo alla lettura della pagina dedicata a Avvenire oggi da IC, in risposta a un articolo di ignobile disinformazione contro Israele: http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=1&sez=120&id=62925
Riportiamo il nostro commento:
Anche oggi Avvenire diffonde disinformazione. Lo fa anche quando gli ebrei israeliani vengono uccisi da terroristi palestinesi.
1) Il quotidiano dei vescovi scrive di una "ragazzina uccisa giovedì a coltellate, mentre dormiva in camera sua, da un adolescente palestinese, poi ucciso a sua volta dalle guardie israeliane". In questo modo stabilisce una equazione tra i due "uccisi". Una equazione moralmente impossibile, poiché la prima è la vittima, il secondo il terrorista, che per essere fermato è stato colpito. Forse Avvenire avrebbe preferito che venisse lasciato a piede libero, in modo da poter compiere altri crimini del genere?
2) Il giornale insiste - come da copione - sul fatto che l'accaduto si è svolto in una "colonia in Cisgiordania". Come se fosse questa la causa del terrorismo palestinese, che invece colpisce spesso in West Bank soltanto perché gli ebrei che là vivono sono raggiungibili più facilmente.
3) La descrizione di un secondo attentato è un capolavoro di disonformazione. La riprendiamo: "Sempre ieri, a pochi chilometri da Kiryat Arba, è stato fatto scorrere altro sangue. È di un morto e tre feriti il bilancio di un attacco contro un'automobile israeliana vicino a Hebron. L'auto è stata raggiunta dai colpi di un'altra vettura in corsa, forse palestinese, e si è ribaltata. L'Esercito ha parlato di «terrorismo»". Secondo Avvenire il sangue scorre da solo ("è stato fatto scorrere"), gli attacchi avvengono non contro gli ebrei israeliani ma contro le automobili, così come non vengono uccisi gli ebrei ma sono colpite le auto ("l'auto è stata raggiunta dai colpi..."). Inoltre è un'altra auto la responsabile dell'uccisione, e non criminali terroristi ("i colpi di un'altra vettura"), e infine si tratta di un'auto "forse" (forse? Quali dubbi possono sussistere?) palestinese. Non è neanche sicuro si tratti di terrorismo, solo l'esercito israeliano ne "ha parlato".
IC redazione