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Italia Oggi Rassegna Stampa
23.06.2016 Nel deserto del Negev la torre solare più alta del mondo
Cronaca di Maicol Mercuriali

Testata: Italia Oggi
Data: 23 giugno 2016
Pagina: 18
Autore: Maicol Mercuriali
Titolo: «Nel deserto del Negev torre solare da record»

Riprendiamo da ITALIA OGGI di oggi, 23/06/2016, a pag.18, con il titolo "Nel deserto del Negev torre solare da record", la cronaca di Maicol Mercuriali

a destra: il progetto


Maicol Mercuriali

Il progetto è faraonico, sia nelle cifre in ballo che nella maestosità. Al termine di un investimento tra i 500 e i 650 milioni di euro, nell'arido deserto del Negev, in Israele, sorgerà la più alta torre solare del mondo, un innovativo impianto per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. La Torre di Ashalim si ergerà per 240 metri e sarà circondata da 55 mila specchi che copriranno una superficie di 300 ettari Immaginate circa 400 campi da calcio, uno a fianco dell'altro, e poi al centro questo grosso cilindro alto quanto una discreta collina. La torre solare israeliana sarà visibile da decine di chilometri di distanza e, quando alla fine dell'anno prossimo sarà completata, abbatterà il record dell'attuale torre solare più alta del mondo, i 137 metri di un impianto simile costruito in California. La distesa di specchi serve per concentrare l'energia solare, la quale scalderà l'acqua fino a farla diventare vapore e raggiungere i 600 C.
II vapore sarà fatto convogliare sino ai piedi della torre, dove sono poi presenti le turbine che produrranno energia elettrica. Quanta? Si stima possa soddisfare tra l'1 e il 2% del fabbisogno energetico di Israele, diciamo che la Torre di Ashalim è in grado di coprire i consumi energetici di una città con 110 mila famiglie. II progetto, finanziato dal gruppo statunitense General Electric e dal fondo di investimento israeliano Noy, fa parte della politica energetica di Israele che, nel 2020, vorrebbe utilizzare il 10% di energia rinnovabile e rendersi così meno dipendente dalle forniture di Paesi terzi.
Secondo Eitan Parnass della Green Energy Association, Israele potrebbe soddisfare i suoi consumi elettrici usando solamente il 4% della superficie del deserto del Negev. Lo Stato di Israele si è impegnato ad acquistare l'energia qui prodotta per una durata di 25 anni e non è un impegno da poco. Perché, come spiega su Le Parisien Eran Gartner, a capo del consorzio Megalim che sta portando avanti i lavori nel deserto del Negev, «l'energia prodotta da una torre solare è da due a tre volte più costosa rispetto all'elettricità prodotta da una centrale convenzionale a carbone o petrolio».
La particolarità dell'impianto, rispetto ad esempio alle distese di pannelli fotovoltaici, è che sarà in grado di funzionare anche dopo il tramonto, grazie a un sistema di stoccaggio dell'energia solare.

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