Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 22/06/2016, a pag.3, con il titolo "Ancora violenze tra israeliani e palestinesi in Cisgiordania" un redazionale una volta tanto abbastanza equilibrato. Riporta infatti- diversamente da altri, quali Manifesto e Fatto- un incidente fra soldati israeliani e lanciatori di pietre palestinisti, lancio di pietre anche contro auto di passaggio che hanno causato feriti. Notizia questa omessa dai due quotidiani citati che hanno scelto di censurare il motivo dello scontro.
Il pezzo contiene poi le abituali sottovalutazioni, ad esempio che alla Conferenza di Parigi "... tuttavia, all'appuntamento non erano presenti né gli israeliani né i palestinesi. ", omettendo di scrivere che non erano stati invitati non si informa correttamente i lettori.
Interessante invece l'aver riportato la notizia dell'incontro Israele-Turchia della prossima domenica. Se non andiamo errati, è l'unico giornale ad averla pubblicata:
Ecco il pezzo:
Non conosce tregua la violenza in Terra santa, come dimostrano gli ultimi scontri registrati oggi in Cisgiordania. Stando a quanto riferisce la stampa, questa mattina in una zona tra il villaggio di Beit Sira e Beit Ur truppe israliane hanno ucciso un giovane palestinese e ne hanno feriti altri due che lanciavano «sassi e bombe molotov». Gli incidenti sono scoppiati in prossimità dell'autostrada 443 che passa accanto a Ramallah. L'esercito israeliano, in una nota, ha giustificato l'operato dei militari sottolineando la necessità di riportare la sicurezza in un'area spesso segnata da attentati e scontri. Un quarto assalitore — dice la stampa locale — è stato catturato. Diverse automobili sono state danneggiate. Fonti palestinesi precisano che la vittima si chiamava Mahmud Rafat Badran, aveva quindici anni ed era originario di Beit Ur a-Tahta. L'autostrada 443 collega Tel Aviv a Gerusalemme passando attraverso la Cisgiordania: è un'arteria molto importante per l'intera regione. I media israeliani riferiscono di diversi veicoli colpiti e due autisti leggermente feriti dai vetri dei finestrini mandati in frantumi dai sassi lanciati dai palestinesi. Dallo scorso ottobre, da quando è iniziata questa nuova ondata di violenze in Cisgiordania, sono morti in tutto 209 palestinesi, 32 israeliani, due americani, un eritreo e un sudanese. E dall'aprile del 2014 che le due parti non si siedono a un tavolo comune per negoziare, e questo nonostante gli sforzi diplomatici dell'Amministrazione statunitense. Il 3 giugno scorso la Francia ha tentato di far ripartire i negoziati diretti, organizzando una grande conferenza di pace a Parigi: tuttavia, all'appuntamento non erano presenti né gli israeliani né i palestinesi. Di recente il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, ha aperto alla possibilità di intavolare nuove trattative dirette sulla base della proposta di pace araba del 2002. Tale proposta prevede la piena normalizzazione dei rapporti tra Israele e gli altri Paesi della regione, in cambio di un accordo con i palestinesi che rispetti i confini precedenti al 1967 e che preveda la costituzione di uno Stato palestinese autonomo e indipendente. E intanto, proprio sulla strada verso nuovi negoziati israelo-palestinesi potrebbe rivelarsi molto importante l'incontro previsto per domenica, e annunciato ieri, tra Israele e Turchia. Due delegazioni si incontreranno per finalizzare un accordo di normalizzazione delle relazioni bilaterali, in crisi dall'incidente della Mavi Marmara del 2010. Lo sostiene il quotidiano turco «Hurriyet», che cita «fonti di alto livello». La delegazione turca sarà guidata dal sottosegretario agli Esteri Feridun Sinirlioglu e quella israeliana dall'inviato speciale Yosef Che-khanover. L'accordo, riferisce la stessa fonte, dovrebbe essere firmato a luglio, portando entro la fine del mese al ritorno degli ambasciatori.
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