Riprendiamo dalla REPUBBLICA - MILANO di oggi, 21/06/2016, a pag. 4, con il titolo "Sono la prima con il velo ma voglio parlare per tutti", l'intervista di Zita Dazzi a Sumaya Abdel Qader.
Sumaya Abdel Qader, gravemente compromessa con l'organizzazione islamista ed estremista dei Fratelli musulmani, sostiene di essere la rappresentante di tutti. Non può essere così perché, dal momento che indossa il velo islamico, è sottomessa. Come può una persona che si sottomette all'islam rappresentare tutti i cittadini?
Ecco l'intervista:
Zita Dazzi
Sumaya Abdel Qader
TRENTOTTO anni, tre figli e tre lauree, Sumaya Abdel Qader, sociologa italiana di origini palestinesi, è la prima consigliera comunale col velo islamico. La prima a Milano e la prima in una città metropolitana italiana.
Che obiettivi si è data per i prossimi cinque anni? «Sarò rappresentante di tutti i cittadini che mi hanno eletta e non solo dei musulmani. Mi dedicherò alla tutela di tutte le minoranze, con uno sguardo alla pluralità della città».
Lei abita in via Padova, uno dei quartieri più multietnici e, secondo il centrodestra, uno dei più problematici. Ha in mente qualche progetto sul quartiere? «Il tema delle periferie va affrontato di petto, mirando a fare dell’area metropolitana una rete policentrica, con tanti centri produttivi e tanti presidi sociali e culturali che aumentino la coesione e il benessere di tutti».
E sul tema delle moschee? «Spero di poter essere d’aiuto in Consiglio perché ho una conoscenza approfondita delle comunità islamiche. Questa mia sensibilità particolare mi consentirà, spero, di occuparmene in prima persona. Ma il tema dei luoghi di culto riguarda tutti i cittadini, non solo i musulmani, e io non rappresenterò solo loro. Quindi se ci sono minoranze religiose, a tutte dovremo garantire luoghi per la preghiera».
Quali altre emergenze metterebbe in agenda? «È urgente mettere a disposizione tutti gli stabili sfitti, per cercare di trovare una soluzione rapida per gli sfrattati e per tutte le famiglie che attendono da anni una casa popolare».
Lei indossa il velo islamico, è stata molto attaccata durante la campagna elettorale, anche per questo. Che risponde? «Fa parte del gioco ricevere critiche, non ritengo sia il caso di replicare».
Che ha in mente per le donne? «Mi è caro il tema del contrasto alla violenza e alla discriminazione femminile all’interno e all’esterno della comunità: sarà una delle mie battaglie».
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