Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 06/06/2016, a pag. 20, con il titolo "Imam reclutavano deboli di mente per la guerra santa", il commento di Luigi Guelpa.
Luigi Guelpa
Giovani disabili addestrati alla guerra santa. È l'estrema frontiera jihadista, quella che passa sopra l'ultimo brandello di umanità. Sabato il nucleo antiterrorismo spagnolo ha arrestato tre imam originari del Marocco, uno a Ceuta e gli altri due a Barcellona. Ufficialmente gestivano due scuole coraniche, ma in realtà approfittavano della presenza di oltre duecento allievi dai 5 ai 16 anni per far loro il lavaggio del cervello e convincerli a combattere la jihad. Come rivelato dai magistrati di Barcellona, i tre imam facevano leva su ragazzini con disabilità mentale, «approfittando della loro fragilità per trasformarli in macchine da guerra». I reclutatori spiegavano agli allievi che non era necessario recarsi sui fronti di Siria o Iraq, ma che «si poteva glorificare Allah annientando il nemico in Spagna».
Le segnalazioni di alcuni genitori, preoccupati dagli strani discorsi dei figli, hanno indotto gli inquirenti a nascondere telecamere nelle scuole e incastrare Youssef Touleb, Mostapha Touzani e Abdel Laddaben, gli ultimi due con trascorsi sul fronte di Aleppo con le milizie di Al Baghdadi. Nel corso delle indagini è stata fermata a Barcellona anche una giovane algerina, Miriam El Hayadi, incaricata dagli uomini del Califfato di arruolare ragazzine tramite i social. Alle giovani veniva promesso un compenso di 800 euro al mese per raggiungere le terre dell'Isis e diventare fidanzate e mogli dei guerriglieri jihadisti. I tentacoli dell'Isis colpiscono su tutti i fronti. Ieri un attacco armato in Kazakistan ha causato sei morti. È accaduto ad Akobe, città industriale a 100 chilometri dal confine con la Russia. Secondo la ricostruzione un commando di giovani tra i 24 e i 30 anni ha svaligiato un negozio di armi della città per poi attaccare una postazione militare. Negli scontri a fuoco sono rimaste uccise sei persone e ferite altre 11. La polizia kazaka ha confermato in serata che si è trattato di un attacco da parte di «seguaci di movimenti religiosi radicali vicini al Califfato».
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