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La Stampa - Il Manifesto Rassegna Stampa
31.05.2016 Decine di accademici italiani in visita in Israele: la miglior risposta a chi odia e boicotta
Cronaca di F. Ass., commento lamentoso e pro-BDS di Michele Giorgio

Testata:La Stampa - Il Manifesto
Autore: F. Ass.; Michele Giorgio
Titolo: «Il rettore del Poli ricuce con Technion - Ricercatori in visita contro il boicottaggio»

Riprendiamo dalla STAMPA - TORINO doi oggi, 31/05/2016, a pag. 45, con il titolo "Il rettore del Poli ricuce con Technion", la cronaca di F. Ass.; dal MANIFESTO, a pag. 7, con il titolo "Ricercatori in visita contro il boicottaggio", il commento di Michele Giorgio.

Ecco gli articoli:

LA STAMPA: "Il rettore del Poli ricuce con Technion"

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Marco Gilli, Rettore del Politecnico di Torino

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Il campus del Technion, a Haifa

Dopo le polemiche, il Politecnico vola in Israele per «rinsaldare la collaborazione con il Technion». Il rettore Marco Gilli fa parte della delegazione del ministro Giannini che oggi andrà in Israele. Nei mesi scorsi i rapporti con l’Università e il Poli sono stati al centro di un caso con l’invito al boicottaggio da parte di una cinquantina di docenti, per l’accusa al Technion di collaborare con l’esercito. Anche l’ambasciatore di Israele aveva scritto al rettore, preoccupato. «Questo viaggio servirà a rafforzare ancora di più i legami accademici», dice Gilli.

IL MANIFESTO - Michele Giorgio: "Ricercatori in visita contro il boicottaggio"

Ancora una volta Michele Giorgio si schiera apertamente con il movimento antisemita e razzista BDS, che vuole la delegittimazione e l'esclusione di Israele dagli scambi economici, politici, culturali: ripercorrendo quello che fu il percorso del nazismo negli anni Trenta in Germania con il varo delle Leggi razziste di Norimberga (1935).

Perciò Giorgio lamenta la notizia della grande delegazione accademica italiana in Israele, che conferma la volontà da parte della maggioranza anche del mondo universitario italiano di ignorare i dettami antisemiti di BDS (ricordiamo che l'appello contro la collaborazione Politecnico di Torino - Technion di Haifa è stato firmato da soltanto allp 0,5% del personale universitario italiano).

Ecco l'articolo:

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Michele Giorgio

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Il ministro dell'educazione e della scienza
Stefania Giannini

Chissà se, in nome della libertà accademica che invoca l'ambasciatore italiano a Tel Aviv, Francesco Talò, i 60 docenti e ricercatori universitari italiani attesi in Israele il 2 giugno, chiederanno la liberazione dell'astrofisico palestinese Imad Barghouti da due mesi in carcere, senza processo, a causa di alcuni post sul suo profilo di Facebook, nonostante una corte militare ne abbia decretato la scarcerazione immediata. Barghouti, che in passato ha lavorato per la Nasa, è autore di una teoria che spiega come gli ioni di ossigeno si propaghino dalla crosta terrestre nello spazio. I suoi studi, conosciuti a livello internazionale, però non contano per le autorità israeliane che lo considerano soltanto un palestinese vicino al movimento islamico Hamas.

Con ogni probabilità i ricercatori ed accademici italiani che verranno in Israele non hanno mai sentito parlare di Imad Barghouti. Ufficialmente sono parte di una delegazione al seguito della ministra dell'educazione e della scienza Stefania Giannini che a Gerusalemme avrà colloqui con la controparte israeliana e altri esponenti dello Stato ebraico. La visita va ben oltre i rapporti tra i due Paesi nel settore dell'istruzione. Giannini e soprattutto gli accademici italiani che verranno con lei, sono impegnati nello scontro globale tra oppositori e sostenitori del Bds, il boicottaggio di Israele in risposta alle sue politiche di negazione dei diritti dei palestinesi.

Nei mesi scorsi, riferiscono al manifesto fonti europee a Gerusalemme, Israele ha chiesto al governo Renzi di rispondere con passi concreti e immediati all'appello firmato da circa 300 accademici italiani volto ad annullare gli accordi con il Technion di Haifa e altre università israeliane che, spiegano, partecipano attivamente all'occupazione militare e allo sviluppo di armi poi usate contro i palestinesi.

In programma per il 2 giugno ci sono 10 conferenze scientifiche (dalla robotica alla cardiologia) ed altre iniziative tra università israeliane e italiane. Al Centro Peres per la Pace a Tel Aviv saranno firmati tre accordi di cooperazione in campo scientifico tra i due Paesi. In discussione ci sono anche nuove collaborazioni in campo medico e in economia. «È uno sforzo senza precedenti - ha detto al quotidiano Haaretz l'ambasciatore Talò - per rispondere a un dossier delicato...Crediamo che la ricerca e le università debbano essere libere, aperte al dialogo e allo scambio...La migliore risposta - deve essere l'azione: fare concretamente l'opposto di ciò che alcuni ci chiedono di fare e portare un significativo numero di ricercatori e accademici italiani in Israele. Tutti sono liberi di dire quello che vogliono ma noi risponderemo con le azioni». Il governo Renzi è il più attivo in Europa contro il Bds. Un anno fa, nel suo discorso alla Knesset, il premier affermò con particolare enfasi che «chiunque boicotta Israele, sta boicottando se stesso» e «tradendo il suo futuro».

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