Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 28/05/2016, a pag.21, con il titolo "Nel nuovo 'Terra Santa' le voci di Israele contro l'occupazione", un redazionale di poche righe, però significative, per il tono e la scelta delle parole. Ci pare giusto che il giornale citato si chiami 'Terra Santa', nessun altro nome sarebbe più appropriato.
ciese e moschee, la Terra Santa che non si chiama più Israele ma Palestina
E' dedicato alle "voci di dentro" il nuovo numero del magazine "Terrasanta": La minoranza, determinata e autorevole, che dall'interno di Israele contesta la politica di occupazione dei Territori palestinesi. A fine 2015 un gruppo di diplomatici, sociologi ed economisti israeliani di fama ha dato vita al movimento-ombrello internazionale "Salva Israele, ferma l'occupazione", che aspira a coinvolgere la diaspora e «tutti gli uomini e le donne di buona volontà, ebrei e non ebrei», per porre fine alla «più grande marcia della follia nella storia di Israele» nelle parole dello storico ed ex ministro degli Esteri Shlomo Ben Ami. La scelta - scrive nell'editoriale Manuela Borracino-è per «spiegare ai loro concittadini come "l'ethos del conflitto" stia conducendo Israele verso l'abisso».
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