Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 28/05/2016, a pag.14, con il titolo "Appello in ritardo: liberi gli algerini condannati" un redazionale che meriterebbe la prima pagina. Gliela diamo noi.
Ecco in poche righe come funziona la giustizia italiana, mentre da un lato si elogiano i nostri servizi di intelligence, dall'altro ecco i risultati. In attesa che finalmente il governo metta mano alle riforme, ci permettiamo di segnalare quella della giustizia, indegna di un paese civile.
Un gruppo di algerini accusati di favoreggiamento e coinvolti a Napoli in un’inchiesta su un giro di documenti falsi destinati a personaggi legati al terrorismo ha lasciato l’Italia nelle more del processo d’Appello che dal 2012 non è ancora iniziato dopo essere stati condannati in primo grado. Secondo quanto riferito, il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo ha inviato una informativa alla Procura generale guidata da Luigi Riello. L’inchiesta della procura di Napoli su 19 algerini era iniziata 2004 per un giro di documenti falsi destinati a sostenere personaggi legati alle sigle del terrorismo islamico di matrice salafita. Dopo due anni si arrivò alla fine delle indagini, ma ce ne vollero altri due per iniziare il primo grado che ne durò altri due. Infine le condanne arrivarono nel 2011. Il 25 giugno 2012 furono depositate le motivazioni e il 31 luglio 2012 partì il ricorso con cui si impugnava il verdetto. Da allora nessuna udienza è mai stata fissata e così i 19 algerini, accusati di favoreggiamento nei confronti di personaggi legati all’integralismo islamico, hanno potuto lasciare l’Italia.
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