Riprendiamo anche oggi lo scandalo che ha come protagonista il MAO (Museo di Arte Orientale) di Torino, che ha organizzato un convegno (e stampato le corrispondenti locandine) in cui Israele scompare e Gerusalemme diventa città della Palestina. Ricordiamo che il convegno è organizzato dal MAO in collaborazione con organizzazioni cattoliche e filo-palestinesi, e ha la benedizione di Comune e Regione. Israele non è mai nominato, mentre il Santo Sepolcro e il Monte degli Ulivi vengono descritti "in Palestina". In questo modo lo Stato ebraico viene delegittimato nella sua stessa ragione di esistere, cancellato completamente.
Per approfondire, rimandiamo alle pagine pubblicate da IC sulla vicenda:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=6&sez=120&id=62527http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=115&sez=120&id=62518
Per il MAO Israele non esiste: c'è solo la "Palestina"
Locandine simili a quelle esposte dal MAO erano appese, quasi un anno fa, il 2 giugno 2015, alla festa nella Residenza del Console Generale La Cecilia a Gerusalemme. Fu uno scandalo, con le rimostranze della comunità italiana residente nella capitale di Israele. Fu dunque organizzato un incontro tra rappresentanti degli italiani in Israele e il Console per avere spiegazioni, anche perché le parole ebrei/ebraismo/Israele non figurava in alcun luogo nella locandina. Si vede chiaramente che il Console Generale non ha fatto poi niente e i pannelli continuano a girare per il mondo (ringraziamo per la segnalazione Beniamino Lazar).
La locandina del convegno