Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 21/05/2016, a pag.12, con il titolo "Legame sempre più intenso fra migranti e terrorismo", l'articolo di Marco Zatterin.
Alla fine se ne sta accorgendo anche l'Unione Europea, chissà che imparino qualcosa anche sui Fratelli Musulmani.
Marco Zatterin
Ecco il pezzo:
Parli di migranti e risalta fuori il terrorismo. Alla riunione dei ministri degli Interni dell’Ue, Italia e Austria hanno corso in tandem per lanciare l’appello a «non trascurare la minaccia di commando islamici che potrebbero sfruttare i nuovi flussi migratori che si aprono nel Mediterraneo». Anche altri hanno espresso lo stesso timore, i francesi in testa. Il ministro Bernard Cazeneuve ha chiesto maggiori controlli all’ingresso nell’Unione, auspicando una task force europea per verificare i documenti con cui i rifugiati arrivano sulle nostre coste. Il direttore di Europol, Paul Wainwright, condivide l’allarme e va oltre. «Ha parlato di un collegamento sempre più intenso tra migrazione e terrorismo - rivela un partecipante al Consiglio -, dicono che bisogna considerare la possibilità di altri attacchi come quelli di Parigi e Bruxelles». Il cantiere delle soluzioni prossime venture è aperto, anche se si marcia lentamente. «Molti hanno espresso preoccupazione per le attività dell’Isis in Libia», racconta una fonte diplomatica. C’è intesa sul fatto che i controlli alle frontiere esterne debbano essere intensificati, mentre si pensano soluzione alternative. «Quella degli hotspot galleggianti è un’ipotesi su cui si sta lavorando da più di un mese con l’istruttoria tecnica», ha detto Angelino Alfano, sottolineando però che il piano resta nella logica del «se serve» e che, comunque, «non ci sono divergenze con Renzi: devo pensare a tutto, se non dovessero occorrere il più felice sarò io». Potrebbe averlo preoccupato il fatto che, per il commissario Ue alle migrazioni, Dimitris Avramopoulos, è difficile ipotizzare di replicare l’accordo Ue-Turchia sui migranti in altri paesi, «almeno per il momento», la possibilità interessa Roma per la Libia, ma è chiaro che è troppo presto. L’Italia tira diritto e, proprio ieri, Alfano ha annunciato che «stiamo organizzando per la prossima settimana un viaggio in Niger», centrale per l’attuazione del Migrant Compact, il patto disegnato a Roma che promette assistenza ai paesi che aiuteranno l’Europa a tagliare le radici ai flussi migratori. «Hanno il nostro sostegno», ha assicurato Avramopoulos. I ministri degli Interni hanno anche adottato il «freno di emergenza» per l’abolizione dei visti in paesi come Turchia e Georgia: permetterà di tornare indietro qualora vi fossero anomalie. Comunque, secondo fonti europee, siamo ancora indietro con il libero accesso dei cittadini della Mezzaluna all’Europa: «Manca l’intesa sulla definizione delle nuove misure richieste per l’antiterrorismo». Non poco, in questa situazione.
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