Riprendiamo dalla STAMPA dell'8/05/2016 una breve nelle pagine culturali dal titolo "L'Italia ospite 2017 alla Fiera del Libro di Teheran", secondo cui l'Italia sarà ospite alla Fiera del Libro di Teheran nel 2017.
La fiera viene definita "grande kermesse visitata da milioni di persone, soprattutto giovani e famiglie".
Ci sembra incredibile pubblicare una frase simile riferita a una fiera di un Paese dove esiste una censura totale su qualunque tipo di pubblicazione. Per leggere libri - romanzi, saggistica varia ecc. - non si può fare altro che rivolgersi a iraniani esuli all'estero, dove possono far conoscere liberamente il proprio pensiero.
Quanto ai milioni di persone definiti "visitatori", la verità è un'altra: come accade anche alla Fiera del Libro del Cairo, va ricordato a chi ha curato il pezzo e che evidentemente non ha mai messo piede in nessuna delle due, che l'ingresso è gratuito e che nelle due capitali in cui gli eventi culturali sono quasi ridotti a zero quegli spazi suscitano la curiosità e di conseguenza l'affluenza. L'analfabetismno in Egitto riguarda il 40% della popolazione e in Iran l'editoria è controllata da una censura rigorosissima.
Mettere in evidenza il numero dei visitatori rivela semplicemente la non conoscenza di quello che caratterizza questo tipo di fiere del libro.
Ecco l'articolo:
L'ayatollah Khamenei
Il ministro iraniano della Cultura, Ali Jannadi, ha visitato a sorpresa lo stand dell’Italia alla Fiera internazionale del libro in corso a Teheran. A Jannadi è stato regalato un libro che sta riscuotendo molto interesse in Iran: un testo accademico sulla letteratura medievale e pre-islamica persiana scritto dallo studioso e docente universitario italiano Carlo Cereti. L’Italia, nel 2017, sarà il primo Paese europeo invitato come ospite speciale alla grande kermesse, a cui prendono parte centinaia di editori da tutte le parti del mondo e che è visitata da milioni di persone, soprattutto giovani e famiglie.
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