Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 04/05/2016, a pag. 6, la cronaca "Dall'Estremo Oriente alla Terra Santa".
Anche oggi L'OSSERVATORE ROMANO evita con perizia di scrivere la parola "Israele", sostituito con "Terra Santa" in ogni circostanza. Lo facciamo quindi noi, ricordando al giornale vaticano che esiste uno Stato in Medio Oriente che si chiama Israele, ed è l'unico dove i cristiani godono di pieni diritti e libertà, mentre nel mondo arabo circostante vengono perseguitati, espulsi, uccisi.
Ci chiediamo poi, in quale paese siano mai andati questi pellegrini, visto che la Terra Santa ne comprende diversi. In Iraq ? In Siria ? Giordania ? Libano ? Territori palestinesi ? Dato che saranno andati solo in Israele, l'unico paese che garantisce la sicurezza, perchè non scriverlo ? Israelofobia ?
Ecco l'articolo:
Indonesiani, indiani, filippini: tra gli asiatici sono loro i maggiori frequentatori della Terra santa. A guardare le statistiche del Franciscan Pilgrims Office (Fpo) — citate dal Sir — relative al trimestre ottobre-dicembre del 2014 (le prime dopo l'introduzione del nuovo sistema digitale) emerge che tra i primi venti Paesi con più pellegrini ben sei sono asiatici. Nell'anno delle violenze di Gaza, l'Indonesia risulta la quarta nazione in assoluto con 6519 presenze ripartite in 188 gruppi, l'India l'ottava con 3363 presenze in 59 gruppi, dodicesime le Filippine con 1683 presenze in 35 gruppi; seguono Malaysia (quattordicesima), Singapore (sedicesima), Cina (ventesima), e poi Hong Kong, Sri Lanka, Corea del Sud, Taiwan, Giappone, Vietnam, Corea del Nord.
Al computo totale dell'ultimo trimestre del 2014 è l'Asia, dopo l'Europa, il continente di maggior provenienza dei pellegrini con 16.297 presenze in 423 gruppi, staccando di poco il Nord America (16.256) e l'America latina (12.866). Nel 2015 le cose sono andate ancora meglio. L'Asia si è confermata secondo continente, sempre dietro all'Europa, con 59.668 pellegrini in 1.729 gruppi, staccando nettamente il Nord America (53.110). Sono saliti a sette, tra i primi venti, i Paesi asiatici con più pellegrini: Indonesia sempre al quarto posto con 19.922 presenze in 631 gruppi, mentre è salita l'India; stabili le Filippine e balzo in avanti della Corea del Sud che dal trentottesimo posto si è attestata al tredicesimo. Per quanto riguarda il primo trimestre del 2016, se messo a confronto con quello del 2015, questo mostra segnali di una ripresa, anche se per ora piuttosto timida.
Spiega padre Agustin Pelayo Fregoso, direttore del Christian Information Center, all'interno del quale opera il Fpo: «Sono mesi tradizionalmente scarsi di affluenza di pellegrini, gennaio e febbraio in particolare, ma che hanno fatto registrare un aumento di presenze. Quest'anno poi la Pasqua, celebrata alla fine di marzo, ha portato altri pellegrini e adesso speriamo che il trend di crescita si consolidi».
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