Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 04/05/2016, a pag. 14, la breve "Palestinese bruciato: ergastolo al killer ebreo".
La giustizia in Israele funziona in modo esemplare e non guarda in faccia nessuno: lo ripetiamo da sempre e non ci stanchiamo di scriverlo.
La breve di Avvenire - anche questa è una costante - si chiude con una frase che sposta il baricentro del discorso e disinforma il lettore, come da prassi consolidata nella direzione dell'ostilità verso Israele: "II crimine aveva contribuito all'escalation delle violenze che portarono alla guerra di Gaza del 2014". La guerra di Gaza è dovuta all'incessante lancio di missili da parte di Hamas sulle città israeliane, non dal rapimento dei tre studenti ebrei uccisi nel giugno 2014 né da questo crimine di cui Avvenire rende conto. Il direttore Marco Tarquinio dovrebbe vergognarsi per le posizioni scandalose che il suo giornale continua a diffondere.
Ecco la breve:
Un'aula della Corte Suprema israeliana
Gerusalemme. È stato reputato sano di mente - al contrario di quanto chiesto dalla difesa - e condannato all'ergastolo il principale imputato nell'omicidio di un palestinese bruciato vivo nel 2014. Yosef Haim Ben David, 31 anni, stato giudicato colpevole del rapimento e dell'assassinio del 16enne palestinese, Mohammed Abu Khdeir, il 2 luglio 2014 a Gerusalemme est. II crimine aveva contribuito all'escalation delle violenze che portarono alla guerra di Gaza del 2014.
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