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La Repubblica Rassegna Stampa
01.05.2016 3000 orfani siriani e il Kindertransport
Enrico Franceschini racconta l'intervento di Alfred Dubs, lord laburista

Testata: La Repubblica
Data: 01 maggio 2016
Pagina: 16
Autore: Enrico Franceschini
Titolo: «La sfida di Lord Dubs 'Londra mi accolse in fuga dai nazisti ora aiuti i bimbi siriani'»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 01/05/2016, a pag.16, con il titolo "La sfida di Lord Dubs 'Londra mi accolse in fuga dai nazisti ora aiuti i bimbi siriani' ", la cronaca di Enrico Franceschini.

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Un'immagine del Kindertransport

Enrico Franceschini, dimostrano di conoscere bene la Storia, scrive un bel pezzo su Lord Alfred Dubs, laburista, che con la sua richiesta di lasciar entrare in Inghilterra  3000 orfani siriani non ha dimenticato il proprio passato.
Adesso ne faccia un'altra, ugualmente urgente, dica ciò che pensa del partito nel quale milita, divenuto l'espressione più disgustosa dell'antisemitismo britannico. E intervenga anche nella Camera di Lord, alla quale appartiene, per dire la verità su Israele, visto che il suo partito è ormani nelle grinfie di Jeremy Corbyn. Se invece tace, la sua richiesta sui bambini siriani assumerà soltanto un aspetto caritatevole, che qualsiasi persona per bene nella sua posizione avrebbe dovuto fare propria, indipendentemente dall'essere ebreo.

Ecco il pezzo:

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Enrico Franceschini                 Lord Alfred Dubs

 Nel 1938, alla vigilia della Guerra gli inglesi accolsero 10mila bimbi ebrei, grazie al programma "Kindertransport", che salvò la vita anche ad Alfred Dubs: il lord laburista  all'epoca aveva 6 anni e viveva a Praga. Oggi Dubs ha 83 anni ed è un membro della camera dei Lord: in prima fila nella battaglia per dare accoglienza in Gran Bretagna ai 3mila bambini siriani tuttora ospitati nel campo profughi di Calais

Se questo è un uomo, salvi un bambino. La prima sensazione è stata di déjà vu. Quando l'83enne barone Alfred Dubs, membro della camera dei Lord, laburista da sempre, ha preso in mano il dossier dei 3 mila piccoli profughi siriani che chiedevano asilo in Gran Bretagna, un pensiero gli si è conficcato in testa: «Potevo essere uno di loro». In quella che sembra un'altra esistenza, lo è stato. Nel 1939, poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, fu uno dei 10 mila ebrei minorenni trasportati precipitosamente nel Regno Unito da Germania, Austria e Cecoslovacchia in quella poi ribattezzata operazione Kindertransport — di fatto il salvataggio dalle camere a gas di Hitler. «Se avessero postola stessa richiesta d'aiuto al governo di David Cameron, temo che avrebbe risposto di no, lasciando che quei bambini fossero mandati a morire», dice l'anziano baronetto. «Allora il nostro paese diede l'esempio. Dobbiamo farlo di nuovo, per i ragazzini siriani come lo facemmo per gli ebrei». La proposta di accogliere a Londra 3 mila orfanelli siriani dal campo rifugiati di Calais, soprannominato "la giungla" e parzialmente demolito dalle autorità francesi, come da altri campi profughi in Europa, porta la sua firma. È stato lord Dubs a battersi per farla approvare, a grande maggioranza, dalla camera alta del parlamento britannico, convincendo i colleghi conservatori a votare per il provvedimento insieme a laburisti e liberaldemocratici in nome della comune solidarietà umana. È stato lui a infuriarsi, quando la camera dei Comuni, in mano ai Tories, lo ha bocciato di stretta misura. E questa settimana è stato di nuovo Dubs a spingere i lord ad approvare una nuova mozione di accoglienza dei bimbi siriani, con l'artificio di non specificarne il numero. Adesso spera che la settimana prossima, quando la nuova risoluzione tornerà ai Comuni, riceva il benestare dei deputati. A quel punto l'operazione "salvate i bambini siriani" potrebbe cominciare. Dubs aveva 6 anni e viveva a Praga con i genitori, quando l'ombra del nazismo si stese sull'Europa. Nel frattempo una delegazione di ebrei inglesi aveva chiesto al primo ministro britannico Neville Chamberlain di intervenire per aiutare gli ebrei in fuga dal continente. Richieste analoghe giunsero ad altri paesi. Molti le rifiutarono. Chamberlain non aveva più fegato: non per nulla fu poi sostituito da Churchill quando si trattò di scendere in guerra contro Hitler. Ma messo sotto pressione accettò il piano. II papà di Alfred, ebreo, fuggì a Londra il giorno prima dell'ingresso delle truppe del Terzo Reich in Cecoslovacchia. Lui salì su un treno per Londra pochi giorni dopo il padre, con cui si ricongiunse alla stazione Liverpool della capitale britannica. Più tardi li raggiunse la madre. In Inghilterra prese la cittadinanza, studiò, entrò in politica, venne eletto deputato, senza conoscere bene la propria storia. Soltanto nel 1988, guardando un programma della Bbc, apprese che doveva la vita a Nicholas Winton, un agente di borsa londinese, che in seguito contribuì a fare onorare come cavaliere. Nel 1994 fu nominato baronetto e lasciò la camera dei Comuni per quella dei Lord. Ma non ha mai dimenticato da dove è venuto. «Siamo nel 2016 e l'Europa è un continente unito, ricco, progredito», afferma. «Nei giorni bui del nazismo, questo paese salvò 10 mila bambini e me tra loro. Non rifiutiamo di accoglierne 3 mila oggi, se abbiamo ancora un briciolo di umanità». Se questo è un uomo.

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