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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
29.04.2016 Israele: l'opposizione vuole andare al governo anche se i cittadini votano Bibi
Cronaca di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 29 aprile 2016
Pagina: 42
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Una legge anti-monarca»

Riprendia da SETTE/CORRIERE della SERA di oggi, 29/04/2016, a pag.42, la cronaca di Davide Frattini dal titolo "Una legge anti - monarca. Opposizioni unite per una norma che vieti a Netanyahu di restare in sella "

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In democrazia l'opposizione ha garantiti tutti i diritti. Leggendo la cronaca di Davide Frattini, aggiungeremmo proprio tutti, anche quello di proporre una legge che non rispetti il voto elettorale se in Israele i cittadini volessero mantenere come Primo Ministro Bibi Netanyahu. Per ora è un progetto di legge, auguriamoci che la Knesset lo respinga. I voti l'Opposizione se li deve guadagnare, convinca gli elettori, poi potrà guidare il paese.

Ecco la cronaca:


Davide Frattini

I quattordici anni al potere accumulati da David Ben Gurion restano il record da battere, quello di mandati è già stato raggiunto. Benjamin Netanyahu ha (ri)vinto le primarie per guidare il Likud esi prepara a (ri)vincere le elezioni quando e se la sua coalizione (forte di un solo deputato in più) dovesse cadere. L'opposizione manca di nomi da opporgli ma non di idee creative. Meirav Michaeli, capogruppo alla Knesset dell'alleanza tra i laburisti e il piccolo partito di Tzipi Livni, annuncia di voler proporre una legge al rientro dei deputati dalla pausa di primavera. La formulazione è semplice: «La democrazia non è una monarchia». II bersaglio non dichiarato della norma (Netanyahu) è in grado di associare amici e nemici, così il testo ha già il sostegno di tutta l'opposizione: anche l'ultranazionalista ebreoAvigdor Liberman e l'arabo musulmano Ayman Odeh sono pronti a superare la reciproca awersione. Michaeli spiega che la legge non vuole impedire allo stesso partito di rimanere al governo per più di due mandati (sarebbe non-democratico) ma di certo vuole toglierne la possibilità al capo di quel partito. Netanyahu conta di resistere come primo ministro fino al 2019 (e così superare Ben Gurion) o venire rieletto se si dovesse andare al voto anticipato. A 66 anni non progetta di lasciare spazio ad altri. Gli analisti politici fanno notare che la legge anti-monarca ha un senso ma il rischio della personalizzazione è evidente: i proponenti chiedono che Netanyahu si astenga quando verrà presentata in parlamento perché per lui sarebbe in «conflitto di interessi», allo stesso tempo ripetono che bloccare il premier in carica non è l'ispirazione di tutta l'operazione. In un Paese dove i governi di coalizione sono costretti a soprawivere con uno o due voti la norma avrebbe il vantaggio di spingere il leadera gestire quei due mandati al meglio senza preoccuparsi di dover accontentare e addolcire gli alleati che possono tenerlo in ostaggio.

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sette@corriere.it

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