Riprendiamo da NAZIONE/CARLINO/GIORNO di oggi, 25/04/2016, a pag. 21, la breve "Tentò di uccidere coloni ebrei: detenuta di 12 anni rilasciata in Israele".
Il carcere minorile esiste in Israele come in Italia. Se un minorenne cerca di uccidere, è doveroso fermarlo: anche in questo, dunque, Israele non prende nessuna misura diversa da quelle adottate da altri Paesi occidentali.
La piccola delinquente è stata restituita ieri all'ambiente criminale in cui è cresciuta, che ha la responsabilità di averla trasformata in terrorista. Dubitiamo dunque che tornare con i propri genitori la aiuterà ad abbandonare la strada del crimine.
Il Quotidiano nazionale è l'unico, oggi, a riportare la notizia. Lo fa in modo da rappresentare i criminali (in primo luogo i genitori, ma anche la bambina) con una foto che li fa passare per vittime sofferenti. Ugualmente disinformante è il titolo: non sono i "coloni" l'obiettivo della ragazza e dell'intero terrorismo palestinese, ma gli ebrei, dovunque vivano, qualunque occupazione svolgano e qualunque idea politica professino.
Ecco la breve:

La foto pubblicata dal Quotidiano nazionale con la "sacra famiglia" di terroristi palestinesi
Israele ha rilasciato la palestinese più giovane mai detenuta nelle proprie carceri. Dima al-Wavi, 12 anni, era stata arrestata due mesi fa mentre con un coltello tentava di entrare in un insediamento di coloni ebrei. Ammise che voleva uccidere dei civili e fu condannata a quattro mesi di prigione. Gli avvocati di Dima hanno trovato un accordo con il tribunale militare, che ha ordinato la consegna della 12enne alle autorità palestinesi a un checkpoint di Tulkarem, dove erano in attesa i suoi genitori.
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